Livorno- Incredibile. Questo è l’aggettivo che poi di tutti descrive quello che è successo allo stadio Armando Picchi questo pomeriggio. Il Livorno ha giocato un primo tempo quasi sublime, come non si vedeva da tanto e aveva ampiamente meritato il vantaggio per tre reti a uno all’intervallo. Nella ripresa, come prevedibile, l’Entella ha provato a mettere la testa avanti e complici anche alcuni errori che ancora persistono in casa amaranto, sono riusciti a raggiungere il pareggio. Ed ecco cominciare lo psicodramma labronico. Il Livorno come un pugile tramortito da un bel dritto andato a segno riescono comunque a rialzare la testa e con una giocata dell’infinito Marras riescono a portarsi sul 4-1. Stadio in delirio e sogni di gloria o più realisticamente di una speranza riaccesa. Ma ecco che dietro l’angolo si affaccia il dramma. Lancio lungo del portiere ligure e erroraccio della difesa, conclusione che si spegne in rete alle spalle di Plizzari. Inizia così l’incubo del Livorno. Una bella prova terminata in un pareggio che non serve a niente tanto più che il Trapani ha battuto l’Ascoli e si è portato a quattro lunghezze di distanza. Certo nessuno aveva pensato ad una metamorfosi completa dal clan labronico, ma oggi in campo si è visto un buon gioco, belle geometrie e un carattere che mancava da un po’. Lo ha capito anche il pubblico, poco per la verità, che si è accomodato sui gradoni e che piano piano si è fatto coinvolgere dalla gara. Adesso la strada è davvero dura. Il pareggio di oggi negli occhi dei giocatori e dei tifosi aveva l’impressione della sentenza, ma Tramezzani ha dichiarato di crederci ancora. Il gioco lo ha ritrovato, coi come ha ritrovato il gruppo. Forse tardi. La strada è assolutamente in salita. Ma chi ama il Livorno sa che la maglia amaranto non si è mai guadagnata niente senza lottare e senza sputare sangue sul campo. E questo è quello che i tifosi continuano a chiedere al di là del e contestazioni.
Autore: Chiara Lucchesi / Twitter: @@amaranta.it
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