Livorno – Il Livorno, per questa stagione in Serie C, giocherà con lo stemma della città sulla maglia: la fortezza e il mare con la scritta Fides. La società, attraverso una nota riportata anche da Amaranta, ha annunciato la decisione comunicata ieri sera dal club manager, Luca Mazzoni, assieme al sindaco di Livorno, Luca Salvetti, e al responsabile del marketing, Maurizio Laudicino, nel corso della Notte Bianca per lo Sport che si è svolta nella zona dello stadio Picchi

Il marchio presentato nei giorni scorsi, una grande “L” amaranto che riprende in modo stilizzato le onde del mare con sotto la scritta Us Livorno 1915, non sarà dunque utilizzato. Era stato sopraffatto dai pareri negativi di molti tifosi ed anche di personalità delle istituzioni e del calcio, tra i quali il sindaco Salvetti che aveva subito lanciato l’idea di utilizzare lo stemma della città, gli ultras della Nord e perfino i discendenti di Mario Magnozzi, il grande campione del secolo scorso. Era stato di conseguenza deciso di svolgere un sondaggio tra i tifosi proponendo quattro alternative, ma alla fine ha prevalso il buonsenso ed è stata presa la decisione che sulle maglie, assieme allo scudetto per la vittoria del titolo di campione d’Italia della Serie D, ci sarà il simbolo della città di Livorno.

La cosa positiva è che la scelta permetterà di affrontare la questione del nuovo logo con calma e serenità e soprattutto attraverso il coinvolgimento attivo dei tifosi. L’obiettivo sembra essere quello di cambiare definitivamente il marchio grafico al termine della stagione 2025-26.

Quel che salta agli occhi è che, a meno di imprevisti, il logo che dal 2021 ha accompagnato la rinascita della squadra amaranto, ossia lo storico simbolo del dollaro nato dall’intreccio della sigla Usl, sarà abbandonato. Il fatto che la società non sia proprietaria né della denominazione ufficiale né del marchio grafico, come nei giorni scorsi ha fatto notare lo stesso club, è un’anomalia a cui, in un modo o nell’altro, andava e va posto rimedio. Il marchio nominale, ossia il nome Unione Sportiva Livorno 1915, appartiene infatti al club di tifosi Magnozzi Fides, mentre il marchio grafico, ossia il logo con il dollaro Usl, appartiene all’imprenditore Enrico Fernandez Affricano, presidente onorario della società amaranto.

Senza voler troppo entrare nel merito della questione, su cui naturalmente ognuno può avere legittimamente la propria opinione, occorre riconoscere che è del tutto insolito che il nome e il simbolo di una società sportiva non siano nella piena disponibilità della società stessa. È una cosa che nel calcio di oggi è praticamente impossibile. Al tempo stesso è giusto che i tifosi, che rappresentano la platea, il target cui la società del Livorno, attraverso la squadra amaranto, si rivolge, abbiano voce in capitolo relativamente all’elaborazione e alla scelta del logo, che giocoforza, una volta individuato, non potrà che appartenere all’Unione Sportiva Livorno. La scelta di giocare quest’anno con il simbolo della città sul petto, accanto allo scudetto della Lega nazionale Dilettanti, sembra dunque, senza ombre o dubbi, la migliore soluzione che in questo momento, anche visti i tempi ristretti per il deposito del simbolo presso la Lega Pro, era oggettivamente possibile.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 13 luglio 2025 alle 18:14
Autore: Marco Ceccarini
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