Festa amaranto

Livorno - Il Livorno è Campione d'Italia dei Dilettanti. Un titolo effimero ma che comunque rimpingua la bacheca amaranto. La classica ciliegina sulla torta che arriva al termine di una stagione trionfale dove sono stati centrati tutti gli obiettivi. Con una sola macchia: il 7-1 incassato dal Ghiviborgo a promozione virtualmente ottenuta. L'impegno totale (col senno di poi tutt'altro che scontato) con cui il Livorno ha affrontato la Poule Scudetto dimostra l'attaccamento alla maglia, la mentalità vincente e la professionalità del gruppo guidato da mister Indiani, a cui, a prescindere dalle scelte sul suo futuro, si può solo e soltanto dire "Grazie". La scorsa estate aveva promesso la vittoria ed è stato di parola, facendo vedere, spesso e volentieri, anche un gran bel calcio, cosa che non guasta mai.
Lo ha ricordato il mister, lo ha sottolineato il solito monumentale Bellini, autore del gol-scudetto, lo ha ribadito il presidente Esciua: questa vittoria è soprattutto per il popolo amaranto che anche al "Bonolis" di Teramo, nonostante la trasferta tutt'altro che agevole, hanno seguito in 500 la vecchia Unione. Un cuore enorme e un sostegno che, in questi anni nell'inferno del calcio, non è mai mancato. Oltre ogni categoria, anche la più umiliante. Il ritorno sulla cartina del calcio professionistico lo meritano soprattutto loro. "Il Livorno siamo noi", non è solo un coro ma una realtà: tangibile, colorata e rumorosa.