Livorno – A poco più di 24 ore dal fischio d’inizio la partita tra Perugia e Livorno non è l’argomento principe in città, neanche per quanto riguarda lo sport cittadino. Continuano invece a tenere banco i difficili rapporti della società con vari esponenti della città e della tifoseria. Gli ultimi in ordine cronologico ad aver pesantemente discusso con il presidente Joel Esciua sono stati vari membri del Club Magnozzi tra cui il dimissionario Pasquale Lamberti che, nella serata di ieri venerdì 24 ottobre, ha raccontato il proprio punto di vista sui fatti durante il programma televisivo “Senza Sconti” a Telecentro. Durante la trasmissione lo stesso Lamberti ha anche specificato che le sue dimissioni dal club di tifosi sono state respinte dal Consiglio Direttivo, ma tocca adesso a lui decidere se accettare o meno questa decisione contraria.
“Nasce tutto da una situazione di due settimane fa dove i club avevano deciso di parlare della situazione del Livorno con il sindaco, ma in maniera prepotente e arrogante il Presidente del Livorno lo ha proibito e ha voluto invece parlare lui con loro. Viene invitato un rappresentante per club a Banditella ad un incontro, o per meglio dire uno scontro, in cui vengono messi sotto processo i club, ma soprattutto i rappresentanti di Magnozzi e Fides. Nell’occasione per esempio il nostro Curzio Galatolo è stato preso a male parole, offeso e alla fine è dovuto andare via.”
La vicenda non si è però conclusa così e infatti lo stesso Lamberti aggiunge: “Dopo questa vicenda, che ha avuto anche un certo risalto mediatico, come Club Magnozzi abbiamo deciso di incontrarci nuovamente tra di noi e si trattava di un incontro principalmente per dare solidarietà umana a Curzio Galatolo dopo ciò che gli era successo. Succede però che quando ci troviamo lì, tutti insieme, arriva all'improvviso Fernandez e ci dice che fra mezz'ora sarebbero arrivati all'incontro anche Esciua e un suo dipendente di cui non voglio nemmeno fare il nome”.
Ne nasce così un secondo incontro non voluto dalla maggioranza dei membri del club e assolutamente non programmato: “Una cosa che è stata imposta al club dal Presidente Fernandez senza dire niente a nessuno e d'accordo con questi altri due. Ci siamo arrabbiati tutti perché ci ritroviamo di nuovo ad avere l'imposizione di alcune persone che non erano né volute né programmate né gradite. L’incontro non è finito a baci e abbracci come è stato scritto e io ho rassegnato le mie dimissioni perché non posso stare in un club dove devo subire, a causa di comportamenti altrui, delle vere e proprie aggressioni verbali.”
Riguardo la posizione del Presidente Enrico Fernandez Affricano, Lamberti risponde: “Il Club Magnozzi vive questa tragica e paradossale situazione in cui il nostro presidente è anche presidente onorario del Livorno. Una situazione che ci sta distruggendo come club. Ad Enrico ho detto che quello non è il modo di comportarsi perché lui continua ad avere questo atteggiamento monarchico nei confronti di un club di appassionati e volontari.”
Infine sui rapporti della società di Piazzale Montello con la città e i tifosi Lamberti chiarisce: "In questa città il calcio è ostaggio di tre o quattro personaggi. Se allo stadio vanno in 3 mila persone scarse, mentre per le due squadre di pallacanestro vengono riempiti i palazzetti non è solo perché la squadra quest’anno gioca male. Questa disaffezione totale dei livornesi nei confronti del Livorno è dovuta anche al fatto che questa è una società che fa terra bruciata intorno a sé e ha litigato con tutti. In tanti anni non mi era mai capitato di vedere un presidente di una squadra di calcio che affronta il sindaco della città in Tribuna d'Onore dicendogli cosa dovrebbe fare in certe situazioni. Non credo sia una cosa normale e dice invece molto della situazione che stiamo vivendo.”
Autore: Andrea Mercurio / Twitter: @amarantanews
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