Livorno – In attesa di sapere in quale categoria militerà nella prossima stagione il Livorno ha cominciato a lavorare in vista del campionato 2022/23. Se sarà Eccellenza o Serie D lo sapremo solo nelle prossime settimane ma gli amaranto, ridisegnati i quadri tecnici e dirigenziali con Collacchioni in panchina, Braccini ds e Igor Protti come dg hanno cercato di operare, nei limiti del possibile, per essere preparati a entrambi gli scenari. Il mercato è ancora aperto ma è chiaro che la rosa che lunedì ha cominciato a sudare nel ritiro di Pievepelago ha tutto per recitare un ruolo da protagonista.
In porta, saggiamente, si è scelto di giocarsi una “quota” e sono arrivati Fogli e Bettarini, due giovani dal cognome ‘pesante’. In difesa la conferma più importante è quella di Russo ma anche Franzoni, Giampa’ e Giuliani sono chiamati a fare un salto di qualità. E, soprattutto, di Mattia Lucarelli, il giocatore che più di tutti porta un cognome ingombrante. Dovrà dimostrare grande personalità. In mezzo al campo Luci dovrà risolvere i guai fisici che ne hanno condizionato il rendimento ma le conferme di Apolloni e Pecchia rappresentano una garanzia. L’innesto del giovane Neri dalla Fiorentina è da valutare ma forse, la zona nevralgica del campo, è quella dove anche dal punto di vista numerico sarà necessario effettuare ancora qualche innesto.
In attacco, invece, salutati Ferretti e Petronelli sono rimasti Vantaggiato, Torromino e Frati. Giocatori affidabili ma che stavolta non potranno fallire nei momenti chiave. La maxi-squalifica rimediata con la Cuoiopelli e il rigore fallito col Tau sono due macchie che il Toro di Brindisi, nonostante tutto miglior marcatore degli amaranto con 19 reti, dovrà farsi perdonare. Idem Torromino la cui potenza si è vista solo a sprazzi. A completare il reparto Rodriguez, Neri e Rossi, gente che conosce la categoria e che dovrà solo confermare quanto dimostrato in carriera. Ma, come purtroppo abbiamo visto, farlo con la maglia amaranto è tutta un’altra storia.
Se la categoria sarà ancora l’Eccellenza, complice anche il ritorno al vecchio format a due gironi, gli alibi stanno a zero. Gli errori commessi nello scorso torneo dovranno essere recepiti. La rosa attuale è già di prim’ordine per la quinta serie e, anche se gli avversari sono forti e agguerriti il Livorno non può permettersi un altro fallimento. Se, come tutti ci auguriamo, gli amaranto potranno giocare la Serie D, il discorso cambia: vincere sarà decisamente più complicato ma anche in quel caso l’importanza di una piazza come Livorno imporrà comunque di puntare a un campionato di vertice. Probabilmente, servirà qualche ulteriore movimento in entrata, anche in attacco. Ma, al momento, ogni discorso, in tal senso, è prematuro, anche se c’è l’obbligo di farsi trovare pronti. Lo scorso anno non sempre è accaduto. Fare tesoro di ciò che si è sbagliato è il primo passo per costruire una stagione vincente, quale che sia la categoria.
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