In bocca al lupo, Antonio, e un abbraccio!

18.06.2020 23:47 di  Marco Ceccarini   vedi letture
In bocca al lupo, Antonio, e un abbraccio!
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© foto di Federico Gaetano

Livorno – Il campionato riprende sabato 20 giugno con la sfida ardenzina tra gli amaranto ed i granata del Cittadella degli ex Perticone e Iori, quest'ultimo il capitano. Sarà una partita importante e speriamo pure avvincente, anche se verrà giocata, come tutte, senza pubblico per via delle misure contro il coronavirus Covid-19. Sarà in ogni caso una gara da non fallire, per il Livorno, che ha la necessità di onorare la maglia per lasciare la Serie B, se così dovrà essere, con la consapevolezza di aver affrontato le ultime gare con grinta, coraggio e determinazione.

Tuttavia, al di là dei contenuti e degli aspetti tecnici ed anche sanitari, vi è un altro aspetto da evidenziare, alla vigilia di questo match.

La partita contro il Cittadella, infatti, vedrà il debutto in panchina di Antonio Filippini, indimenticato centrocampista amaranto per quattro anni, due dei quali passati assieme al fratello gemello Emanuele, anche lui giocatore del centrocampo livornese nella seconda metà della prima decade del ventunesimo secolo.

Dopo numerose ed importanti esperienze alla guida di squadre giovanili, tra cui quelle del Milan, Antonio contro il Cittadella tornerà sulla panchina di una prima squadra, debuttando tra l'altro in Serie B, dopo le esperienze al Lumezzane in C e al Trento in Serie D, quest'ultima due anni fa.

Ma soprattutto, sabato pomeriggio, Filippini vivrà una serata in cui, con ogni probabilità, gli si intrecceranno dentro e si affastelleranno nel suo cuore sensazioni ed emozioni contrastanti, anche drammatiche, perché la gioia del debutto inevitabilmente si mescolerà con il dolore che ha lasciato in lui la perdita della mamma, che i fratelli Filippini hanno dovuto subire nei giorni della massima emergenza sanitaria. Mamma Teresa, che è stata letteralmente rapita dal virus, a Brescia, nei giorni più terribili della pandemia, era la prima tifosa dei suoi figli. Solo per questo, sabato, Antonio merita rispetto e un abbraccio grande, che i tifosi del Livorno gli manderanno idealmente attraverso il monitor della tivù, quando uscirà dal tunnel e metterà piede sul prato dello stadio intitolato a Picchi.

Sarebbe sicuramente soddisfatta ed orgogliosa, la signora Teresa, nel vedere il figlio Antonio, che tra l'altro adesso a Livorno appare come l'uomo giusto al momento giusto, debuttare su una panchina di B e in particolare della formazione amaranto, squadra della quale è stato una colonna. Anche per lei, crediamo, Filippini vorrà onorare il match del debutto.

In occasione di una giornata così particolare, dunque, ad Antonio e al gemello Emanuele Filippini vada, con sincerità, un saluto speciale, nella consapevolezza che tutti, davanti alla televisione, sono pronti fin da ora a sospingere il tecnico amaranto nella proibitiva impresa di sputare il sangue pur di tentare l'impossibile.