Sfortuna e rimpianti

09.01.2023 16:01 di  Luca Aprea  Twitter:    vedi letture
Gli amaranto in cerchio
Gli amaranto in cerchio
© foto di Luca Aprea/Amaranta.it

Livorno - Qualcosa si muove. Il Livorno al "Picchi" contro il Flaminia non va oltre il pareggio (2-2) ma sfodera una prestazione decisamente convincente che non si è tramutata in un successo per sfortuna e due episodi negativi, pagati carissimo. La squadra civitonica, quinta in classifica, ha praticamente capitalizzato al massimo le uniche palle gol create sfruttando un errore e una mezza indecisione del giovane portiere Bettarini, lanciato in extremis tra i pali per l'infortunio di Fogli. In mezzo solo e soltanto tanto amaranto. E questo è un primo dato da sottolineare: il Livorno, che in questa stagione spesso ha "giocato" solo una frazione di tempo, stavolta ha mantenuto la stessa qualità e la stessa intensità per tutta la partita. 

Ma un altro elemento che, purtroppo, sta caratterizzando le ultime uscite di Luci e compagni è rappresentato dalla sfortuna, sotto forma di pali e legni assortiti: a Orvieto la traversa di El Bakthaoui, con il FolGav il palo di Lucatti e ieri una vero festival della malasorte concentrato in meno di 90 secondi con il legno centrato di testa da Luci, il palo colpito sempre da El Bakthaoui direttamente su punizione e la clamorosa traversa centrata da Francesco Neri sull'immediata ribattuta. La fortuna non sempre aiuta gli audaci.

Tuttavia se nelle ultime tre uscite, di cui due all'Ardenza, sono arrivati due pareggi e una sconfitta, evidentemente qualche problema c'è. Data alla iella la sua parte va riconosciuto che il Livorno concretizza davvero una minima parte di quello che crea. In questo senso l'arrivo di un centravanti di peso come Lucatti ha migliorato molto la situazione ma il problema, nonostante i miglioramenti - grazie anche all'impiego di Frati da titolare e al rientro di Neri - rimane. Un altro tema da affrontare è una certa fragilità difensiva. Intendiamoci meglio: il Livorno, come impostazione, concede pochissimo agli avversari, come peraltro rivendicato da mister Esposito, il guaio è che quel poco concesso si trasforma sempre in gol, con tutto quel che ne consegue. A volte l'unica disattenzione della retroguardia, a volte un errore del portiere, altre le prodezze degli altri. 

Aspetti da migliorare per provare a recitare, almeno nel girone di ritorno, un ruolo da protagonisti. L'obiettivo minimo, i playoff, è ampiamente alla portata. Giocando come domenica c'è futuro per questo Livorno. I tifosi lo hanno capito e ieri, al fischio finale, nonostante il risultato deludente hanno applaudito la squadra. Un riconoscimento importante dopo la contestazione di dicembre.