Livorno - Un salto indietro vertiginoso nel tempo, alle origini di una vita biancoverde sbocciata nel lontano 1931, quando un appassionato di nome Piero Sandonnini si prese la briga di portare, da Bologna, il gioco del rugby a Livorno. Ottanta anni dopo siamo ancora qui a parlare di un sodalizio storico che ha sfornato giocatori e tecnici per le Nazionali, e che nello scorso fine settimana ha celebrato, con una serie di riuscitissime iniziative, il suo ottantesimo compleanno. Il tutto mentre la squadra seniores è pronta a disputare, dal 2 ottobre, il suo quarto campionato di fila in A1. Un anniversario importante, quello degli 80 anni, festeggiato con una cerimonia in comune venerdì scorso, alla presenza del vicepresidente Fir Nino Saccà, assieme a giocatori e dirigenti, quelli di oggi e quelli del passato. Poi, venerdì sera, spettacolo al teatro dei Salesiani con il comico Consalvo Noberini. Il sabato alle 17, invece, si è tenuto il Memorial "Il sogno di Elia", con squadre under 12 e under 16 in campo per ricordare un ex giocatore biancoverde, Elia Maiorano. Infine, domenica il barrage under 19 tra Livorno e Colorno (ore 15.30 al campo Montano), valido per le qualificazioni alla finale del campionato d'elite di categoria. I giovani biancoverdi si sono imposti 9-6 e affronteranno in finale, in trasferta, domenica prossima, i campioni d'Italia del Crociati Noceto. In palio l'accesso al campionato di A under 19. Rinviato per il maltempo l'esibizione dei "Pirati", ovvero gli old del Livorno Rugby. E' giusto che tutte le età rendano omaggio a una storia lunga e costellata di successi, aneddoti, tramonti e ripartenze. In principio si vestiva amaranto e si giocava a Villa Chayes, il vecchio stadio ardenzino del football, con un comune pallone da calcio, perché altri non ce n'erano, finché una colletta lanciata da Sandonnini e Angiolino Belais permise l'acquisto della prima vera palla ovale dall'Inghilterra, tramite la ditta Stadium, che poi nel 1951 divenne il primo sponsor del Livorno Rugby. Il bianco e il verde, invece, comparvero per la prima volta sulle maglie nel 1945, in seguito alla rifondazione all'interno della Pro Livorno. Erano anni difficili, ma anche il rugby dava speranza e il movimento si è sempre battuto per cercare spazio in città, finché la stagione 1968-69 ha portato all'inaugurazione dello stadio di via dei Pensieri, dal '95 intitolato a Carlo Montano, in omaggio a un ex presidente del sodalizio biancoverde ed ex presidente della Fir. Fu grazie all'opera di Montano che fu costruito il Centro Coni di Tirrenia. Livorno negli anni '90 ha vissuto i suoi maggiori momenti di gloria, con uno storico sesto posto in Al nel 1990, sotto la guida dell'ex c.t. azzurro Marco Bollesan. Dopo di lui la guida tenica fu affidata a Guglielmo Prima, simbolo della storia biancoverde, che al suo servizio ha visto giocatori come i Gaetaniello, Guidi, De Rossi e tanti altri che ancora oggi fanno la storia di questo sport ruvido ma al tempo stesso nobile.

 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 21 settembre 2011 alle 22:58
Autore: Fabio Giorgi
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