Teorema amaro
Livorno - Quella dei pitagorici era una setta chiusa ed elitaria che riteneva che l’intelletto vedesse tutto e intendesse tutto, e tutto il resto fosse sordo e cieco. A queste latitudini, dove fu fondata la famosa scuola nel 530 avanti Cristo, naufraga ancora una volta la nave amaranto. Si inabissa sempre di più , nonostante il cambio di guida tecnica, a dimostrazione del fatto che, nonostante le apparenze, la squadra è stata pensata male, con giocatori troppi inclini al fioretto e poco alla spada, contrariamente a quello che dovrebbe essere lo spirito labronico.
Oggi il Livorno non meritava di perdere e il gol del pareggio del Crotone non era regolare. Ma accampare scuse non serve, il problema è molto più profondo. Sicuramente in queste prime diciasseornate ci sono stati episodi sfavorevoli e tante partite buttate via in maniera incomprensibile. Ma siamo ormai arrivati quasi al giro di boa di questa Serie B e per ripetere il miracolo dell’anno scorso bisognerebbe cominciare a vincere e farlo su tutti i campi e con grande continuità.
La speranza è che a gennaio, nella sessione di mercato, si possa porre rimedio a qualche errore ma potrebbe essere ormai tardi. Nel frattempo il 26 dicembre il Livorno affronta al Picchi il Pescara, forse l’ultima chiamata per tornare a sperare e dare un senso a questa stagione.