Livorno – Inutile girarci intorno: era una partita da vincere a tutti i costi. E l'abbiamo persa. Anche questa. Il Livorno decide di interrompere nella gara meno indicata la propria imbattibilità casalinga (ultima sconfitta a novembre contro il Perugia) e incappa nel secondo stop consecutivo. E se il ko del “Curi” per certi versi era stato indolore questo fa malissimo. In primis perché si trattava di un vero e proprio scontro diretto e poi perché dagli altri campi non sono arrivate buone notizie. Breda ha rischiato Diamanti dal primo minuto ma ha dovuto rinunciare a Bogdan e Agazzi, assenze che si sono fatte sentire. Il bel gol di Castrovilli che ha regalato il vantaggio ai grigiorossi ha colpito oltremodo il morale degli amaranto e ci è voluto un ottimo Zima a evitare guai peggiori. Il finale di frazione ha visto una bella reazione che aveva illuso i tifosi livornesi ma in avvio di ripresa è arrivata la doccia gelata: Murilo da pochi passi si è divorato un gol praticamente fatto e come spesso accade nel calcio se sbagli paghi, il gol del raddoppio di Croce è stato tale di nome e di fatto. La rete di Luci che ha momentaneamente accorciato le distanze ha regalato un sussulto al popolo amaranto (e un rigore negato per un mani apparso evidente ha rievocato brutti fantasmi...) ma allo scadere sempre Croce ha messo la pietra tombale sulla partita. Amen.
Con questa sconfitta le possibilità di salvezza diretta subiscono un durissimo colpo ma il Livorno ha il dovere di rialzare subito la testa. Mister Breda dovrà essere bravo a ricaricare in pochi giorni il morale e l'autostima di questo gruppo. Non eravamo fenomeni prima, non siamo diventati improvvisamente brocchi adesso. La Serie B è un campionato imprevedibile. Occorre subito battere un colpo. Dal “Tombolato” arriveranno le prime risposte.
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