Livorno – Dopo un ultimo anno caratterizzato da tante voci e trattative non andate a buon fine, oggi, giovedì 3 settembre, si è chiusa l’era Spinelli a Livorno. Un’era di grandi passioni, un’era che è valsa la pena vivere. Ma tutto ha una fine e sicuramente il ciclo del commendatore a Livorno si era concluso. Lo rimpiangeremo? Probabile, ma è necessario guardare avanti con entusiasmo e con spirito positivo, nella speranza che il gruppo di imprenditori che ha rilevato la maggioranza della società trovi un equilibrio tra loro, dando un assetto serio e duraturo, puntando su ciò che riteniamo essere indispensabile per fare un salto di qualità e che ci permettiamo di riassumere in tre punti: centro sportivo, settore giovanile e stadio.
Dei nuovi imprenditori sappiamo per ora abbastanza poco; che sono provenienti dal Veneto, che sono finanziati dalla Banca Cerea, che uno di loro, che rileverà circa il 30 per cento delle azioni, è Rosettano Navarra, presidente del Frosinone per tre stagioni dal 2000 e titolare di una azienda che si occupa di smaltimento di rifiuti. Inutile al momento qualsiasi scetticismo iniziale, sicuramente c’è un po’ di sorpresa per il numero di imprenditori, sei, che hanno dovuto unirsi per rilevare la società di via Indipendenza.
Ma come al solito sarà il campo a parlare. Certamente ci lascia tranquilli la più che probabile coppia formata da Raffaele Rubino, come direttore sportivo, ed Alessandro Dal Canto come allenatore. Questo perché nelle loro precedenti esperienze hanno ben figurato. Il lavoro che li aspetta è sicuramente arduo. Si tratta di riorganizzare la squadra, che si spera ambisca subito alla risalita in serie cadetta, con pochissimo tempo a disposizione (il campionato inizia il 27 settembre, ndr) e un buon ritardo accumulato dalle rivali. Non c’è tempo da perdere, il dado è tratto. La passione del popolo amaranto aspetta solo la scintilla giusta per essere rianimata. Abbiatene cura.
Autore: David Mosseri / Twitter: @davidmosseri31
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