Remo. Calvelli, ex campione del mondo: "Livorno mi ha dimenticato"

03.07.2019 21:06 di  Marco Ceccarini   vedi letture
Remo. Calvelli, ex campione del mondo: "Livorno mi ha dimenticato"

Livorno – Esattamente vent’anni fa, ai primi di luglio del 1999, il livornese Fabio Calvelli si laureò campione del mondo ai World police and fire games, i Giochi internazionali dei corpi di polizia e dei vigili del fuoco.

I World police and fire games non sono riconosciuti dal Coni, ma sono la massima espressione sportiva della categoria, partecipando ad ogni edizione circa diecimila atleti provenienti da ogni continente. Sono sorti nel 1985 negli Stati Uniti e sono considerati le Olimpiadi delle forze di polizia. Per gareggiare a queste competizioni occorre appartenere a un corpo di polizia od essere un vigile del fuoco.

Ma attenzione. Calvelli, 52 anni, agente in servizio presso la Polizia municipale di Livorno, è anche e sopratutto un atleta di livello assoluto e mondiale nel remoergometro, o rowing, disciplina del canottaggio indoor riconosciuta, questa sì, dal Coni.

“Ho partecipato per cinque volte, sempre a Boston, ai campionati mondiali assoluti di canottaggio indoor vincendo due medaglie d’oro e due d’argento e sono l’unico italiano ad avere questo palmares”, dice con una punta di giustificato orgoglio Calvelli. “E’ stato per me un privilegio indossare la maglia azzurra dell’Italia e rappresentarla ufficialmente”.

A livello assoluto Calvelli ha vinto l’oro nei pesi leggeri 30-39 anni nel 1999, l’argento nel 2002, l’oro nel 2001 e nel 2003. E’ ancora oggi il canottiere italiano più medagliato ai Mondiali indoor. Curiosità: tutte le edizioni dei Mondiali assoluti a cui Calvelli ha partecipato si sono svolte a Boston, Stati Uniti.

Eppure, adesso, è dei successi ottenuti per il gruppo sportivo della Polizia urbana di Livorno che Calvelli, a vent’anni esatti dall’ultimo suo successo ai Mondiali interforze, intende parlare. E c’è un perché.

“Ho partecipato rappresentando la Polizia municipale di Livorno a ben tre edizioni dei World police and fire games”, spiega ricordando le sue partecipazioni a Melbourne in Australia nel 1995, a Calgary in Canada nel 1997 ed a Stoccolma in Svezia nel 1999.

“A Melbourne vinsi un argento e un bronzo, a Calgary feci il bòtto aggiudicandomi un oro, un argento e un bronzo, infine a Stoccolma chiusi con un’importante medaglia d’oro”, afferma Calvelli. “Eppure, nonostante questo, il Comune di Livorno non mi ha mai dato un riconoscimento, a parte un elogio del comandante Carlo Pucciarelli".

Il riconoscimento a cui allude Calvelli è la promozione per meriti sportivi. Tanto più che, almeno nel mondo del canottaggio, i migliori atleti appartengono a club o circoli sportivi delle forze di polizia, per cui primeggiare in una di queste competizioni significa, di fatto, primeggiare a livello mondiale. Una supremazia, in ogni caso, che Calvelli, come visto, ha espresso anche ai Mondiali propriamente detti.

“La cosa che ritengo più ingiusta è che se nella Guardia di finanza o nella Polizia, ma anche nei Carabinieri o nei Vigili del fuoco, vinci un campionato mondiale, ottieni istantanea una promozione per meriti sportivi. Insomma, godi di un avanzamento di carriera. Una cosa che, sinceramente, trovo anche logica, dato che un atleta che appartiene a un gruppo sportivo di un corpo di polizia, attraverso i suoi successi sportivi, dà lustro a quella forza di polizia”, continua Calvelli. “A me invece nessuno ha mai riconosciuto niente. All’epoca dei migliori successi il comandante dell’epoca, Fabio Ferroni, tentò di farmi promuovere per meriti sportivi, ma non ci riuscì perché trovò un muro nell’Amministrazione comunale”.

Calvelli ci tiene in ogni caso a precisare: “Contrariamente a quanto avviene per gli atleti di altri corpi di polizia, ad esempio le Fiamme Gialle della Finanza o le Fiamme Oro della Polizia, io ho sempre svolto i miei allenamenti fuori servizio e ho sempre usato le mie personali ferie per prendere parte alle competizioni, cercando da solo gli sponsor per sostenere le spese di viaggio, perché il nostro gruppo sportivo poteva solo darmi un contributo e non certo pagarmi le trasferte o garantirmi di più”.

Calvelli in Australia vinse la medaglia d’argento nel quattro con timoniere e il bronzo nel singolo, due anni dopo in Canada l’oro nel singolo, l’argento nei mille metri indoor e il bronzo nei duemila indoor, infine in Svezia, vent’anni fa, si aggiudicò l’oro nel canottaggio indoor.

“Confesso che ricevere un riconoscimento come una promozione per meriti sportivi, per me, sarebbe un qualcosa che va ben al di là del mero avanzamento, perché vorrebbe dire che il Comune di Livorno, per il quale lavoro e che rappresenta la città in cui sono nato e vivo, non si è dimenticato di un atleta che ha messo il cuore per portare il nome di Livorno in alto”, chiosa Calvelli.

“Tale riconoscimento me lo può dare solo il sindaco con una delibera di giunta”, conclude l’ex campione del mondo. “Fino ad oggi ho avuto solo tante promesse e molte pacche sulle spalle. Spero sempre che le cose possano cambiare”.