Piombino – È stato un pomeriggio caratterizzato dalle forti emozioni e trascorso quasi interamente con i lucciconi agli occhi, quello andato in scena sabato scorso in Consiglio comunale a Piombino: sono stati tanti, infatti, coloro che, rinunciando a qualche ora di mare, hanno deciso di lasciare a casa le creme solari, di salire le scale del palazzo più importante della città e di assistere alla presentazione di “Almanacco nerazzurro. 1919-2022, oltre un secolo di calcio a Piombino”, l’ultima fatica letteraria di Carlo Fontanelli e di Giovanni Gualersi, recentemente pubblicata dalla Geo Edizioni.
Alla presenza del sindaco Francesco Ferrari, dell’ex calciatore ed ex allenatore Aldo Agroppi, degli autori del libro e di tanti ex nerazzurri di ogni epoca, infatti, il giornalista Massimo Marini ha preso per mano le persone presenti attraverso un ideale viaggio nel tempo, provando a sfiorare uno per uno tutti i periodi più densi di significato dell’ultracentenaria storia nerazzurra.
Pertanto, dopo l’introduzione statistica degli autori (secondo i quali, i 34 campionati nazionali disputati dal Piombino varrebbero alla società nerazzurra la novantottesima posizione tra le 141 squadre che hanno disputato almeno un campionato di serie A o di serie B) e l’introduzione romantica di Aldo Agroppi, che ha cortesemente rispedito al mittente i complimenti di quanti sono soliti considerarlo il più grande calciatore nato a Piombino, è stato un susseguirsi di emozioni legate ai racconti sviluppati sia da chi è intervenuto telefonicamente in quanto impossibilitato ad essere presente fisicamente (Claudio Nassi, Nedo Sonetti e Antonio Baldoni) sia da chi, con la propria presenza fisica, ha inteso fornire una rappresentazione ancor più vivida dell’esperienza vissuta in maglia nerazzurra.
E così, anche grazie alla proiezione a video di una porzione delle fotografie che costituiscono parte integrante della pubblicazione, ha preso la parola chi ha vestito ed è andato in rete con la maglia nerazzurra nella prima stagione che il Piombino ha disputato in serie C dopo i fasti della serie B (Rolando Batistini, classe 1936, autore del gol che fissò sul risultato di 1 a 0 la partita interna contro la Carrarese), chi - partendo dalla sua Piombino - ha messo a segno i primi gol in serie C prima di consacrarsi nel calcio che conta (Marcello Panattoni protagonista, tra le altre cose, della rete con cui i nerazzurri regolarono il Catanzaro allo stadio Magona d’Italia nell’ultima vittoria del Piombino in serie C), chi ha difeso a più riprese i pali della squadra nerazzurra fino a diventare una vera e propria icona del calcio locale (Marcello Cardinali, classe 1951), chi ha vestito la maglia del Piombino per “appena” 14 stagioni e ha realizzato un gol alla Juventus in un’epica amichevole disputata allo stadio Magona d’Italia il 2 giugno 1975 (Luciano Bianchi, classe 1949), chi ha sfidato titolate compagini di serie A nell’ambito di seguitissime amichevoli contro Torino, Fiorentina, Juventus e Sampdoria (Fabrizio Chelotti, classe 1949), chi ha guidato il Piombino dalla panchina in tre diverse occasioni, avendone anche vestito la maglia per una stagione (Vanio Gori, classe 1954), e chi della società del Piombino è stato ininterrottamente segretario dal 1972 al 1981 (Claudio Bianchi).
Dense di significato e di emozione, tra le altre, sono state anche le testimonianze di Flavio Ronchi e di Stefano Da Mommio, accomunati dal fatto di aver entrambi vestito le maglie di Livorno e Piombino, e le commemorazioni di Lamberto Pazzi e di Enzo Riccomini, recentemente scomparsi.
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