Livorno-Crotone, le pagelle degli amaranto

16.04.2011 11:12 di  Ivano Pozzi   vedi letture
Livorno-Crotone, le pagelle degli amaranto
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© foto di Alberto Fornasari

Livorno - Voti inevitabilmente bassi per gli amaranto che ieri sera, all’Ardenza, si sono fatti sconfiggere anche dal Crotone, a conferma che il fattore campo, quest’anno, per il Livorno. Vediamo nel dettaglio le valutazioni.
De Lucia. Dalla curva è salito il coro “mamma mia De Lucia”. Questo dice tutto. Commette l’errore che spacca la partita ed innesca il crollo psicofisico degli amaranto. Prende la seconda rete senza colpe specifiche, ma la sua uscita moscia su Eramo è figlia diretta di quel crollo. Non lo si può assolvere. Voto: 3;
Salviato. Per buona parte della partita sta in zona, molto basso, specialmente quando dal suo lato si sposta Cutolo che gli fa vedere le streghe. Ce la mette tutta, almeno tutto quello che ha attualmente. Voto: 5.5;
Miglionico. Come Knezevic non è giudicabile perché il Crotone si affaccia veramente poco in area, cerca gli aggiramenti laterali. Quelle poche volte, lui e Knezevic se la cavano bene. Voto: 6;
Knezevic. Il croato gioca solo metà gara. I due centrali, lui e Miglionico, non sono oggettivamente giudicabile. Voto: 6;
Bernardini (dal 1’ st). Anche lui poco impegnato, nella ripresa si butta avanti per dare peso offensivo. Voto: 6;
Lambrughi. Gode di una certa libertà quando Cutolo si sposta a destra, e a quel punto offre un buon contributo offensivo, sebbene non troppo lucido. Voto: 6;
Schiattarella. La variabile da considerare è sempre Cutolo. Siccome cambia fascia diverse volte, dà la possibilità a chi non deve curarlo di uscire. Il discorso vale anche per lui, anche se con minore continuità rispetto a Lambrughi. Voto: 5.5;
Galabinov (dal 23’ st). Entra in un momento di spinta ma di grande confusione tattica, quando il Livorno gioca solo con i nervi (molto fragili). Fa qualcosina di buono. Senza voto;
Barusso. In una serata deprimente, il ghanese è una delle poche vere luci. Potente, aggressivo sebbene con minore lucidità di altre volte, è l’unico che sembra avere vero sangue nelle vene. Peccato per l’espulsione, gli vale mezzo voto in meno. Voto: 6;
Iori. Male. Continua la discesa. Perde un sacco di palloni, si fa limitare quasi senza fare una piega. Ha bisogno di riposo, ma forse il Livorno ridimensionato di adesso non se lo può permettere. Voto: 5;
Parravicini (dal 13° st). Mette in campo freschezza e voglia di fare, ma nel contesto in cui agisce non si apprezzano. Senza voto;
D’Alessandro. Ha numeri, il giovane romano, ma non riesce a incidere nel gioco amaranto. Cambia fascia nel corso della gara ma l’effetto è lo stesso. Voto 5.5;
Danilevicius. Nel primo tempo il Livorno tira in porta più che in tutte le partite del ritorno messe insieme. Il terminale di queste conclusioni è lui, e non riesce mai ad essere veramente pericoloso; tutti tiri centrali o a lato di poco. Un centravanti deve segnare, specialmente se viene messo nelle migliori condizioni per lui, da seconda punta. Voto 5;
Tavano. Si carica del lavoro sporco, agendo da insolita prima punta. Lavora un sacco di palloni spalle alla porta, servendo bene i compagni, rendendosi pericoloso un paio di volte e segnando anche un (inutile) rete. Fa il suo. Voto: 6;
Novellino. Con il suo arrivo le cose non sono migliorate. Da un tecnico che subentra ad un collega esonerato questo si chiede, non altro. Stasera doveva rinunciare al miglior centrocampista che ha e all’attaccante più duttile, ma non può accampare scuse. Lasciando perdere la rete assurda incassata, è dal lato psicologico che il tecnico campano non è riuscito a lavorare bene. Adesso che il sogno playoff è nel cassetto, è bene guardarsi alle spalle. E’ in grado di condurre in porto la scassata nave amaranto? Ne dubitiamo. Voto: 4