Sassari – Reduce da una tribolata stagione a livello personale, che lo ha visto collezionare altrettanti esoneri sulle panchine di Avellino (3 pareggi e 2 sconfitte in 5 partite) e Benevento (4 pareggi e 1 sconfitta in 5 partite), mister Michele Pazienza ha bagnato con una vittoria l’esordio sulla panchina della Torres, eliminando il Livorno dall’edizione 2025/2026 della Coppa Italia di Serie C.

“Partendo dal presupposto che considero del tutto normale che vi siano più partite nell’ambito della stessa partita – ha esordito il tecnico nativo di San Severo - ciò che mi è piaciuto di più è stato sicuramente il giusto atteggiamento da parte della mia squadra, tanto nel primo tempo quanto nella seconda frazione di gioco, caratterizzato dal desiderio continuo di aiutare il compagno e di indirizzare gli avversari lì dove avevamo preparato la nostra zona di campo per agevolare la riconquista della sfera: è fisiologico che, nella seconda frazione di gioco e al cospetto di una squadra che doveva dare il tutto per tutto per recuperare il risultato, noi ci siamo riorganizzati per la fase di non possesso e il Livorno ha esercitato una supremazia che, inevitabilmente, ci ha portato a spendere un po’ di energie in piu”.

“Tuttavia – ha proseguito l’ex centrocampista del Napoli che fu di Walter Mazzarri – non ricordo che la Torres abbia corso rischi particolari, fatta eccezione per l’azione del gol, scaturito in seguito a una deviazione di un nostro difensore, e per un altro paio di situazioni in cui i nostri avversari sono arrivati bene in area di rigore e ci hanno messo in difficoltà: è inevitabile che, a questo punto della stagione, tanti siano gli aspetti da sistemare e da correggere, ma ho avuto modo di apprezzare il fatto che i ragazzi abbiano interpretato la gara nella maniera corretta, agendo in modo intelligente e con lo spirito giusto”.

Il gol del vantaggio della Torres è arrivato grazie a un’imbucata del classe 2003 Alberto Lunghi che, trovando un’autostrada sulla corsia di sinistra, si è involato sulla fascia e ha fatto partire un diagonale che non ha lasciato scampo al portiere amaranto Jacopo Seghetti: “A prescindere da quello che è il suo ruolo, Lunghi ha delle caratteristiche importanti che si sposano molto bene con l’idea di calcio che vogliamo trasmettere e che vogliamo proporre: parlare di ruolo in campo per un giocatore come Lunghi può risultare persino controproducente; quel che mi interessa è che lui, al pari dei suoi compagni di squadra, metta le proprie caratteristiche al servizio del collettivo ma, se proprio volete sapere il ruolo in cui lo vedo, io lo vedo chiaramente come una mezzala offensiva che accompagna l’azione e che va a lavorare tra le linee attaccando gli spazi nel momento in cui gli avversari ci concedono di farlo”.

Al 17’ st, il centrocampista Alessandro Masala ha preso il posto del mediano Daniele Giorico: “In quella fase della partita – ha spiegato mister Pazienza – il Livorno era tutto proteso nel tentativo di profondere il massimo sforzo allo scopo di riequilibrare il risultato: è vero che, a un certo punto, avevamo perso un po’ dei nostri riferimenti in conseguenza del loro passaggio dal 4-4-2 al 4-2-3-1 e che i nostri avversari sono stati bravi a farci correre a vuoto e a costringerci ad abbassare il baricentro, ma è altresì vero che il cambio di Giorico a favore di Masala è stato principalmente dettato dal calo di condizione fisica da parte del primo, che non era più in grado di assicurarmi la stessa sostanza lì nel mezzo”.  

“La presenza in campo di Francesco Nunziatini al posto di Matteo Liviero – ha spiegato Pazienza -  si inserisce nell’ambito del progetto di valorizzazione dei giovani che mi è stato prospettato sin dal primo giorno in cui sono arrivato qui a Sassari: mancano ancora quattordici-quindici giorni alla fine del calciomercato, ma la nostra idea è quella di fare in modo che i giovani che già ci sono e quelli che arriveranno siano affiancati da uomini che abbiano un’esperienza tale da farli crescere nel modo giusto”.

Pazienza assolve i propri giocatori quando qualcuno in sala stampa prova a fargli notare che un paio di malintesi tra giocatori della Torres abbiano rischiato di penalizzare oltremisura la partita dei sardi: “A dire il vero, io ho notato un solo errore di comunicazione che ha portato a un malinteso tra il terzino sinistro Mario Mercadante e Nunziatini, ma non parlerei di un errore nei meccanismi o nei sincronismi: parlerei più semplicemente del fatto che Mercadante abbia chiamato l’intercetto della palla e non sia stato sentito da Nunziatini, trattandosi di una vicenda che si è svolta proprio sotto i miei occhi”.

Sezione: Calcio / Data: Dom 17 agosto 2025 alle 12:49
Autore: Gianluca Andreuccetti
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