Livorno - Un cerchio lungo nove anni si chiude. Christian Mannucci (per tutti ‘Bistecca’), pilone sinistro classe ’87, alto 176 cm per 102 kg di peso, ha mosso i suoi primi passi da rugbista nelle giovanili dei Lions Amaranto Livorno ed ha già giocato, in B, per due stagioni, nella prima squadra dei ‘Leoni’. Ora, a 33 anni, dopo una carriera ricca di soddisfazioni, anche in serie A (ed anche nella nazionale a 13), è pronto a tornare nella mischia amaranto, lasciata nel 2011 (appunto nove anni fa). “Abito a Bergamo - spiega - e farò il pendolare. Verrò a Livorno nel fine settimana ed effettuerò insieme ai miei compagni ‘solo’ la rifinitura del venerdì. Ovviamente, dopo la partita della domenica, tornerò a casa”. L’avanti livornese vive e lavora da tempo nella città orobica. “Nella prima parte della settimana, andrò a rispettare una tabella di allenamento, che mi verrà stilata dai tecnici e dai preparatori”. Non mancheranno chilometri da macinare per rispettare l’impegno sportivo. “Affronto volentieri questi sacrifici. A Livorno ho amici e parenti. Al netto di allenamenti e partite, potrò passare un po’ di tempo anche con loro”. Il suo innesto consente ai Lions di aggiungere qualità, sostanza ed esperienza nel delicatissimo settore della prima linea.
“Sono - aggiunge Mannucci - un pilone sinistro, che all’occorrenza può adattarsi anche al ruolo di tallonatore. Sono in buone condizioni fisiche. E’ ovvio che qualche acciacco, dovuto alle tante ‘battaglie’ sostenute in così tanti anni d’attività in mischia, si fa sentire. Ho però completamente smaltito un problema alla schiena, che mi aveva condizionato negli ultimi tempi. Insomma, ‘torno’ nei Lions con la ferma volontà di aiutare l’allenatore Giampaolo Brancoli e tutto l’ambiente ad ottenere buoni risultati. Possiamo puntare alla zona medio-alta della classifica”. In particolare, l’esperto pilone, nei Lions, ritroverà un ‘personaggio’ al quale è molto legato. “Sono contento di ritrovare nell’ambiente amaranto Emanuele Bertolini (che con il presidente Mauro Fraddanni è il socio fondatore del club, ndr). Per me, Emanuele, è quasi un padre. Da lui sono stato allenato in giovanile. L’ho ritrovato compagno di squadra al CUS Pisa e poi come mio allenatore della formazione amaranto senior”.
In pillole la carriera di ‘Bistecca’. Comincia l’attività tra gli under 14 amaranto. Finito il percorso nelle giovanili, viene girato, ‘per farsi le ossa’, in C, al Cus Pisa. Nella stagione 2009/10 esordisce in B e lo fa, ovviamente, con la maglia Lions, sotto la guida dell’allenatore Massimo Goti (“ricordo - dice ancora Mannucci - la mia prima gara: fu a Pesaro”). Gioca in amaranto anche la (sfortunatissima) stagione di B 2010/11, quella della retrocessione, giunta solo per un disguido extra-tecnico. I Lions scivolano in C1, ma Mannucci continua a giocare in B: lo fa per due anni nell’Union Tirreno Piombino e per due anni nel Livorno Rugby. Poi lascia la Toscana. E’ protagonista, sempre in B, con il Bologna’28 (che sfiora la promozione) e successivamente per sei mesi ad Alghero. Torna sul continente e con il CUS Milano conquista la promozione in A. Gioca in A ancora con la maglia dei meneghini e ‘resta in A’, passando al Vicenza. L’ultima annata - quella conclusa anzitempo per l’emergenza legata al Covid-19 - l’ha vissuta in B, nel Rovato. Ora rientra alla base. Come canta Antonello Venditti: “Certi amori non finiscono mai, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. E per certi amori si possono anche affrontare i sacrifici e passare ogni venerdì e ogni domenica sulla (non breve…) tratta autostradale Bergamo-Livorno...
Autore: Gabriele Gianfaldoni / Twitter: @amarantanews
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