Livorno - Vincere, e magari anche convincere, per provare a dare almeno un senso a una stagione che sembra quasi compromessa. Il Livorno, che sotto la nuova gestione tecnica di Fabio Fossati ha collezionato solo pareggi, cerca contro il sempre scorbutico Ghiviborgo (fischio di inizio domenica 4 febbraio, ore 14.30) una vittoria che possa aprire uno spiraglio di luce sul cielo nero che ormai attanaglia tutto l'ambiente. Il mercato negli ultimi giorni ha portato in dote un quarto portiere e una punta che non gioca da mesi destinata a sostituire, numericamente più che tecnicamente, Cesarini dopo il grave infortunio. Insomma, anche da quel punto di vista, nessuno scossone.
Classifica alla mano, la gara contro i biancorossi, che sopravanzano gli amaranto di un punto, è uno scontro diretto che in caso di successo, potrebbe rilanciare il Livorno almeno in zona playoff mentre in caso di altro risultato negativo, pari o sconfitta che sia, il campionato rischia di andare in archivio definitivamente già a febbraio.
Il Ghivi si presenta all'Ardenza forte del successo contro il Trestina ma non è fuori casa che ha costruito le sue fortune. Se a Pian di Coreglia la squadra ha il miglior rendimento del girone a pari merito con il FolGav (9 vittorie e una sola sconfitta, proprio contro il Livorno nella gara di andata) lontano dalla Val di Serchio i ragazzi del tecnico livornese Nico Lelli fanno decisamente più fatica.
Per quanto riguarda le formazioni Fossati con l'arrivo di Facchetti avrà l'ennesima opzione tra i pali. Per il resto l'auspicio, più che la previsione, è che possano trovare subito posto nel 352 del tecnico ligure Fancelli, Luci e Luis Henrique, tre elementi che, quando schierati, hanno dimostrato, sul campo, la loro importanza oltre a uno stato di forma eccellente. Ma per vincere servirà molto di più: sacrificio, determinazione, lucidità e spirito di squadra. In poche parole, una mentalità vincente. Quella che a questo Livorno manca, ormai, da troppo tempo.
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