Livorno – Intervista a Matteo Melara, difensore del Livorno dal 2001 al 2006 e nel 2008.
Caro Matteo a Livorno sei rimasto 5 anni dal 2001 al 2006 più altri 6 mesi nel 2008. Raccontaci la tua esperienza in amaranto dal tuo arrivo sino alla consacrazione.
"Quando sono arrivato ero un ragazzino proveniente dalla C2 con tanti sogni nel cassetto e pochissima esperienza. A Livorno ho trovato sin da subito un ambiente fantastico dove tutti mi hanno accolto in maniera splendida…dal mister ai collaboratori, dai compagni alla tifoseria. Veramente ho vissuto emozioni fantastiche. Ricordo lo stadio pieno ogni domenica in casa e in trasferta. Sono diventato sin da subito, oltre che un calciatore, anche un tifoso amaranto. I 5 anni passati a Livorno rappresentano senz’altro il punto più alto della mia carriera".
121 presenze e sei gol con la maglia del Livorno. Di questi 6 gol due pesantissimi. Uno nel derby vinto 3-1 a Pisa e l’altro a Piacenza dove è arrivata la storica promozione in A.
"In effetti sono stati due gol piuttosto pesanti. A Pisa, in uno stadio pieno e con la tensione altissima, ho avuto la fortuna di segnare il gol decisivo che di fatto ci ha aperto la strada al successo sigillato dal 3-1 di Igor Protti. Ricordo che prima del calcio d’angolo che portò al mio gol chiesi a mister Jaconi di sostituirmi perché avevo i crampi. Lui mi disse di aspettare…di andare a saltare sul calcio d’angolo e di far gol così poi mi avrebbe sostituito. E così è stato! A Piacenza invece ho ancora la pelle d’oca nel ricordare lo stadio tutto amaranto! Ho avuto la fortuna di essere al posto giusto al momento giusto. Un gol importantissimo che sancì il nostro ritorno in A".
Che gruppo hai trovato a Livorno?
"Compagni semplicemente fantastici. Ricordo che c’era una alchimia stupenda tra i veterani e i più giovani ovvero io, Perna, Fanucci, Grauso con cui condividevamo la vita quotidiana. Il gruppo è sempre stato al centro delle nostre vittorie".
Ci racconti il tuo addio a Livorno.
"Dopo 5 anni fantastici andai a scadenza di contratto e si presentò il Torino con una richiesta di ingaggio molto importante. Diciamo che, pur rimanendo per sempre legatissimo a Livorno, in quel momento decisi di accettare l’offerta dei granata. La carriera di un calciatore è relativamente breve ed a volte la razionalità deve avere il sopravvento sui sentimenti. Certo non nego che rimanere a Livorno fino a fine carriera non mi sarebbe dispiaciuto".
Gli allenatori a cui sei più legato in carriera chi sono?
"Il primo senza dubbio è Sergio Buso, avuto nella primavera del Bologna, scomparso purtroppo qualche anno orsono. Era un burbero ma personalmente mi voleva un gran bene e grazie a lui ho scoperto cosa significa giocare a livello professionistico. Non lo dimenticherò mai.
Poi sono legatissimo a Jaconi, Mazzarri, Donadoni…grandi allenatori ma soprattutto grandi uomini".
Oggi che fa Matteo Melara?
"Ad oggi sono nel ramo immobiliare ed alleno una squadra di ragazzi nel mantovano. Diciamo che oggi il calcio è una passione e basta. Mi diverto con i giovani e ad oggi va bene così. Non sempre chi è stato calciatore riesce a confermarsi anche a fine carriera in altre vesti. Vedremo".
Immagino tu segua ancora il Livorno.
"Certo! Ho visto che dopo anni bui la squadra è tornata finalmente in serie C. Adesso i ragazzi che vestiranno l’amaranto dovranno capire che per questa maglia e questa città bisogna dare tutto! Il dare tutto conta anche più del risultato….la tifoseria ci amava proprio per questo perché noi davamo tutto".
Autore: Gabriele Favilli / Twitter: @amarantanews
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