Livorno – Da un lato il Livorno, che può mangiarsi le mani per le tante occasioni sprecate da distanza ravvicinata che gli avrebbero consentito di chiudere la prima frazione di gioco in vantaggio o di portarsi sul 3 a 1 o sul 3 a 2 quando il punteggio era rispettivamente sul 2 a 1 e sul 2 a 2; da un altro lato le Dolomiti Bellunesi, squadra a punteggio pieno e prima in classifica già alla vigilia della partita di sabato, che ha avuto il pregio di continuare a credere nella possibilità di portare via l’intera posta, pur essendo andata due volte in svantaggio e avendo rincorso per larghi tratti della partita: termina così un match dai contenuti tecnici interessanti e acceso dal punto di vista agonistico, che ha tenuto il pubblico presente seduto sulle tribune e aggrappato alla rete di recinzione fino all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero.
Le Dolomiti Bellunesi – sia chiaro - non hanno rubato niente e hanno vinto con merito una partita da 1X2, che il Livorno avrebbe potuto tranquillamente portare a casa se solo avesse messo in campo un pizzico di malizia in più e se i giocatori entrati dalla panchina fossero stati complessivamente all’altezza di chi era sceso in campo dal primo minuto, ma rimane più di qualche dubbio sull’operato del signor Edoardo Pisaneschi della sezione di Pistoia che, in occasione delle decisioni più spinose in relazione a quello che è stato l’andamento della partita, ha sempre preso la decisione più favorevole alla squadra veneta: così è stato in occasione del tackle scivolato di Albert Santoro, che è costato al Livorno il rigore del 2 a 2, dell’affrettata espulsione del capitano Francesco Lepri e del calcio di punizione a due in area amaranto con cui è stato sanzionato il fatto che il portiere Samuele Lemmi avesse preso il pallone con le mani sul retropassaggio da parte di un compagno di squadra.
Reduce dalla sonora sconfitta di Ravenna e al cospetto di un avversario capace di racimolare sei punti nelle prime due uscite stagionali contro Ospitaletto e Forlì, mister Stefano Pratesi conferma gli otto undicesimi della squadra scesa in campo a Castiglione di Ravenna e decide di giocare la partita “a specchio” contro il più quotato avversario, sostituendo Klaudjo Haka con Filippo Pardini sulla corsia di sinistra, Nico Brisciani con Niccolò Moriani in mezzo al campo e Tommaso Acquas con Leonardo Montapponi nel ruolo di esterno alto a sinistra.
L’avvio della partita è prevalentemente di marca amaranto e, nel giro dei primi undici giri di lancette, porta al vantaggio della squadra di casa: al 1’ pt, Niko Sannino prova ad allargare il gioco e a liberare al tiro Tommaso Petitto, ma la conclusione del classe 2008 è bloccata a terra dal portiere Filippo Coan; al 5’ pt, il portiere Lemmi esce fuori dai pali e anticipa il centravanti Thomas Marraffa, andando a sbrogliare una situazione che poteva diventare complicata per la retroguardia amaranto; al 6’ pt, un’ottima iniziativa personale da parte di Gabriele Rovini porta lo stesso centrocampista classe 2008 a effettuare una conclusione in diagonale che sibila non lontano dal palo alla destra del portiere veneto; all’11’ pt, infine, bravo è capitan Lepri a inserirsi sulla corsia di sinistra e a mettere al centro un pallone per Petitto, che il ragazzo nato a Firenze scaricherà in porta spiazzando il portiere ospite.
La reazione delle Dolomiti Bellunesi non si fa attendere e il pareggio dei veneti non tarda ad arrivare: al 19’ pt, infatti, Lemmi compie una straordinaria parata su un diagonale a botta sicura da distanza ravvicinata da parte del capitano degli ospiti Giacomo Vettorazzo; al 24’ pt, invece, l’estremo difensore amaranto non può nulla sulla rovesciata dell’attaccante degli ospiti Kevin Casanova, con cui quest’ultimo trasforma in rete un assist del compagno di squadra Filippo Boscolo.
Il Livorno conclude la prima frazione di gioco in crescendo, ma ha il torto di non riuscire a portarsi in vantaggio prima dello scadere dei primi quarantacinque minuti: al 39’ pt e al 40’ pt, infatti, Sannino scaraventa sul portiere un pallone che si era ritrovato tra i piedi dopo un tiro da posizione defilata di Moriani e Montapponi alza il pallone sopra la traversa, pur trovandosi in un’ottima posizione.
In avvio di ripresa, il Livorno si rende spesso pericoloso e trova il gol del secondo momentaneo vantaggio: al 6’ st, infatti, Sannino si invola sulla corsia di sinistra e serve un pallone al centro dell’area che l’accorrente Petitto non ha difficoltà a mettere in rete; più avanti, inframmezzate da un tentativo di Casanova, bravo ad agganciare un pallone di Vettorazzo e a provare a beffare Lemmi leggermente fuori dai pali, arrivano anche la parata del portiere Coan su un tiro di Montapponi (21’ st) e un pericoloso diagonale da parte di Petitto con cui il Livorno va vicinissimo al gol del 3 a 1 (22’ st).
Al 24’ st, avviene il primo dei due episodi che cambia l’inerzia dell’incontro: il neoentrato Santoro effettua un tackle scivolato in area di rigore e l’intervento del classe 2008, forse un po’ troppo energico o forse un po’ troppo scomposto, viene punito con il calcio di rigore: sul pallone va Casanova, che spiazza Lemmi mandando il pallone da una parte e il portiere dall’altra.
Da lì in poi, è tutto un susseguirsi di occasioni da gol per entrambe le squadre, con il Livorno che va più volte vicino al gol e le Dolomiti Bellunesi che impegnano severamente Lemmi in almeno due occasioni: al 34’ st, quando Marco Bagnara effettua una girata al volo su un cross del neoentrato Denis Vintila, e al 43’ st, quando lo stesso Lemmi effettua una parata in presa alta su un tiro di Vettorazzo dal limite dell’area.
Quattro minuti prima, al 39’ st, il Livorno era rimasto in dieci per una dubbia espulsione ai danni del proprio capitano e, in dieci uomini, subisce il gol del definitivo 2 a 3 quando lo stesso Vintila, sfruttando un errato disimpegno della difesa amaranto, scavalca il portiere Lemmi in uscita.
Rimane il dispiacere di aver perso l’occasione di fare uno sgambetto alla prima della classe, ma è già tempo di pensare al Trento che ha fermato il Ravenna sul punteggio di parità (2 a 2 il risultato finale in terra trentina).
Livorno-Dolomiti Bellunesi 2 a 3 (1 a 1)
Livorno (4-3-3): Lemmi S.; Signorini L. (28’ st Accardo D.), Ficcanterri E., Bonelli F., Pardini F. (18’ st Santoro A.); Rovini G. (28’ st Brisciani N.), Moriani N., Lepri F. (C); Petitto T. (35’ st Mastacchi L.), Sannino N., Montapponi L. (28’ st Acquas T.). A disp.: Vatteroni F.; Colombini M., Di Fiandra T., Sammuri F.. All.: S. Pratesi.
Dolomiti Bellunesi (4-3-3): Coan F.; Ballarin L. (1’ st Benetti E.), Akpam D., Roseo A., Boscolo F.; Bentivogli L.L. (1’ st Gandin F.), Vettorazzo G. (C), Da Rold A. (18’ st Vintila D.); Casanova K., Marraffa T. (18’ st De Bona M.), Bagnara M.. A disp.: Guolla D.; De Toffoli A., Furlan M., Gusatto N.. All.: R. Lauria Pinter.
Reti: 11’ pt Petitto T., 23’ pt Casanova K.; 5’ st Petitto T., 25’ st Casanova (rig.), 50’ st Vintila D..
Arbitro: Edoardo Pisaneschi della sezione di Pistoia, coadiuvato da Edoardo Bo (assistente 1) e da Gianmarco Dimico (assistente 2), entrambi della sezione di Livorno.
Note: espulso Lepri F. al 39’ st; ammoniti Sannino N., Lemmi S., Vintila D. e Furlan M.; angoli 2 a 4 (0 a 2); fuorigioco 3 a 0 (1 a 0); rec. 3’ pt; 6’ st
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