Livorno – Ieri sera, domenica 6 febbraio, nella finale della 33esima edizione della Coppa d’Africa il Senegal si è imposto 4 a 2 ai calci di rigore sul meno quotato Egitto vincendo così per la prima volta nella sua storia questo trofeo dopo 120 minuti terminati 0-0 con un rigore sbagliato dal miglior uomo del Senegal Sadio Mané, numero 10 del Liverpool che si contrapponeva all’altra stella presente in campo Mohamed Salah anche lui campione che gioca in Premier League con la maglia dei Reds.
Nella panchina della squadra che ha sollevato il trofeo sedeva un volto noto da queste parti, si tratta di Ibrahima Mbaye, terzino di proprietà del Bologna che ha giocato la stagione 2013-14 in Serie A con la casacca del Livorno, l’ultima disputata dagli amaranto nella massima categoria, quando il ragazzo classe 1994 aveva, appunto, solo 18 anni, ne compierà 19 solo durante il corso della stagione. Il giovane grazie alla sua duttilità è ed era già quell’anno capace di giocare centrale di difesa o terzino/esterno su entrambe le fasce e con gli amaranto gioca 25 partite mettendo a segno 2 reti, record realizzativo stagionale per lui in carriera insieme alla stagione 2018/19 con la maglia dei felsinei. Entrambe le reti con la maglia labronica sono arrivate nel match del 9 marzo 2014 contro la Sampdoria disputato all’Armando Picchi perso 4-2 dal Livorno, poche settimane dopo gioca la sua ultima partita con gli amaranto il 31 marzo contro l’Inter nello storico pareggio 2-2, un infortunio all’inguine durante la settimana successiva lo costringerà a fermarsi per tutto il resto della stagione.
Il ragazzo l’anno seguente rimane con la squadra che lo ha cresciuto nelle giovanili, l’Inter, trovando però pochissimo spazio, solo 4 presenze in campionato e 3 in Europa League dove aveva già esordito con la maglia dell’Inter 2 anni prima a soli 17 anni. A gennaio 2015 è quindi ceduto in prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione in A al Bologna, cosa che poi accadrà. Sono quindi 7 anni che Mbaye gioca con la maglia rossoblu dove ha collezionato 128 presenze in tutte le competizioni anche se nelle ultime due stagioni ne sono arrivate soltanto 13 a causa di infortuni e incomprensioni tattiche col mister Sinisa Mihajlovic.
Molto bella la storia che lega l’arrivo di Mbaye in Italia e la sua nuova vita qui: l’agente FIFA Beppe Accardi nota il suo talento e lo segnala sia all’Inter che al direttore sportivo del Palermo dell’epoca Walter Sabatini, noto scopritore di giovani talenti, quando gioca ancora in Senegal nella Academy “Etoile Luisiana” fondata da Mourinho che sarà proprio lui a portarlo in Italia a gennaio 2011 quando ha poco più di 16 anni. Con gli anni il rapporto tra Mbaye e il suo agente migliora sempre di più fino a quando nel 2015 iniziano le pratiche per richiedere l’adozione perché quando non impegnato col calcio ormai vive con la sua nuova famiglia adottiva a Medolla nel modenese, non lontano da Bologna quindi, senza trascurare però i rapporti con la famiglia d’origine dato che anche il padre lavora in Italia a Pavia, un giocatore amato da tutti tra famiglia e compagni di squadra, adesso che rientrerà in Italia con un trofeo di massimo spessore, conquistato anche grazie a lui dato che ha disputato per intero le prime due partite del girone elimatorio iniziale, “Tornerà più carico di prima” dichiara Accardi ai microfoni di Tuttomercatoweb. Una bellissima storia di un ragazzo gentile e talentuoso che ha ancora tanti anni di carriera davanti e di cui vi raccontiamo oggi grazie alla annata in amaranto dove si distinse comunque in positivo nonostante il risultato negativo di quell’anno e la giovanissima età conquistandosi un posto da titolare col lavoro e l’impegno e che perse solo a causa di un infortunio a stagione compromessa per tutta una serie di cause che ormai sono storia passata.
Autore: Lorenzo Palma / Twitter: @Amarantanews
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