E' scomparso Gino Corioni, uno dei signori del calcio italiano

Brescia – All’età di 78 anni, presso gli Spedali Civili della città lombarda, è scomparso questa mattina Gino Corioni: presidente della Saniplast s.p.a., azienda specializzata nella produzione di accessori e complementi di arredo bagno da lui stesso fondata nel 1962, intraprese l’avventura nel mondo del calcio già nel 1967, divenendo presidente dell’Ospitaletto, squadra della città in cui viveva che, sotto la sua guida, riuscì a conquistare addirittura la serie C1.
Dopo essere stato vicino ad assumere la carica di presidente del Milan prima dell’avvento di Berlusconi, acquistò il Bologna nel 1985 e il Brescia nel 1992, dopo aver ceduto la società emiliana: è rimasto nel mondo del calcio fino ad un anno fa quando è stato costretto a cedere il timone delle Rondinelle per motivi economici, dopo oltre 22 anni di presidenza.
Nel corso dei suoi 29 anni alla guida di un club, ha conquistato sei promozioni dalla serie B alla serie A (1 a Bologna e 5 a Brescia), una qualificazione in Coppa Uefa (a Bologna), una finale di Coppa Intertoto che gli negò una seconda qualificazione in Coppa Uefa (a Brescia), una Coppa Anglo Italiana (1994) e un Torneo di Viareggio (1996), sempre alla guida dei lombardi.
La sua figura di presidente è legata principalmente al calcio champagne proposto da Gigi Maifredi sotto le Due Torri nella seconda metà degli Anni Ottanta e alle quattro stagioni che Roberto Baggio disputò in serie A con la maglia biancoazzurra, dal 2000 al 2004.
Ma sono davvero tanti gli allenatori e i giocatori, anche di livello internazionale, che Corioni ebbe alle sue dipendenze: oltre ai citati Maifredi e Baggio, come non ricordare De Biasi, Lucescu, Mazzone, Reja e Zeman, da un lato, Guardiola, Hagi, Hubner, Pirlo e Toni, da un altro lato?
Indimenticabili, sotto tutt’altro punto di vista, sono le sfide che, nella seconda fase della sua presidenza bresciana, lo hanno visto quasi sempre soccombere contro il Livorno del suo collega Aldo Spinelli: pensiamo non soltanto alla finale playoff del 2009 e alla semifinale playoff del 2013, ma anche alla salvezza di fatto conquistata a Brescia dal Livorno di Perotti nel 2012, e ai sei punti ottenuti dagli amaranto sia nell’anno dello storico ritorno in serie A dopo 55 anni di assenza sia nello scorso campionato.
Era un raro esperto di calcio, come quest’oggi Roberto Baggio ha dichiarato all’ANSA nel ricordarlo, e con lui se ne va un altro storico dirigente dello sport più seguito nel nostro Paese.