Il Riesame su Apolloni e Lucarelli: "Approfittarono della ragazza"

02.03.2023 23:44 di Marco Ceccarini   vedi letture
Il Tribunale di Milano
Il Tribunale di Milano

Livorno – Secondo il Tribunale del Riesame di Milano, che pure ha modificato la misura cautelare a carico dei giovani calciatori Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, i due si sarebbero “mostrati del tutto indifferenti rispetto alle evidenti condizioni di alterazione” della ragazza che li ha accusati di violenza sessuale, fatto per cui sono sotto indagine da parte della Procura di Milano.

Lo scorso 20 gennaio Apolloni e Lucarelli furono arrestati con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una studentessa americana di 22 anni. La giudice per le indagini preliminari Sara Cipolla, su richiesta della pubblico ministero Alessia Menegazzo, dispose per i due giocatori del Livorno la misura cautelare degli arresti domiciliari. Il 13 febbraio, tuttavia, il Tribunale del Riesame ha modificato tale misura portandola da arresti domiciliari ad obbligo di dimora con il dovere per entrambi di permanere nella propria abitazione dalle 20 di sera alle 8 di mattina. In altre parole, se prima i due giovani erano obbligati a restare all’interno del proprio domicilio ventiquattr’ore al giorno, adesso possono uscire dalla propria casa dalle 8 alle 20 pur rimanendo nell’ambito del territorio comunale in cui risiedono, ovvero la città di Livorno, con il dovere di trovarsi nella propria abitazione ogni sera fino al mattino dopo salvo precise autorizzazioni che possono essere concesse, ad esempio, per motivi di salute o di lavoro (infatti Lucarelli è stato impiegato nella trasferta del Livorno a Grosseto, ndr). L’obbligo di dimora, che è una misura non custodiale, ai sensi del Codice di procedura penale consiste nella prescrizione di non allontanarsi dal territorio comunale di dimora abituale con la possibilità dell’inasprimento o della restrizione della misura stessa.

Oggi, giovedì 2 marzo, si sono conosciute le motivazioni del Tribunale del Riesame. In esse, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, si legge che, da quanto “risulta dai video” i due giovani giocatori si sono “mostrati del tutto indifferenti rispetto alle evidenti condizioni di alterazione” e che sono stati “privi di qualunque empatia” e hanno scelto “di abusare” per il “proprio divertimento” della “inferiorità psicofisica” della giovane, che aveva bevuto ed è stata anche “ridicolizzata e fatta oggetto di volgarità e frasi violente” in una “lingua a lei non nota”.

Il presunto stupro di gruppo, stando all’inchiesta condotta dalla Squadra mobile della Questura di Milano coordinata dalla piemme Menegazzo, risale alla notte tra il 26 e 27 marzo dell’anno scorso quando i due giocatori (in quel periodo Lucarelli militava nella Pro Sesto, ndr) passarono la serata alla discoteca Gattopardo, dove poi incontrarono la ragazza proveniente dagli Stati Uniti, assieme ad alcuni loro amici. Con i due calciatori, infatti, sono indagati anche altri tre ragazzi.

Il collegio del Riesame, formato dalle giudici Claudia Pendino, Valeria Alonge e Caterina Ambrosino, ha confermato i gravi indizi di colpevolezza a carico dei due arrestati e al contempo l’attendibilità delle dichiarazioni della giovane, revocando gli arresti domiciliari e disponendo come misura cautelare l’obbligo di dimora a Livorno con la prescrizione di non uscire di casa dalle 20 alle 8, ritenendo la nuova misura “sufficiente e adeguata, tenuto conto della peculiarità del caso concreto (avvenuto a Milano quasi un anni fa, ndr) e dell’assenza di precedenti e di segnalazioni di rilievo” nonché dell’inserimento dei due ragazzi, che sono difesi dall’avvocato Leonardo Cammarata del Foro di Milano, “in un rassicurante contesto familiare”.