Si parte col toto-allenatore. Cinque i nomi in rosa

18.05.2010 17:26 di  Daniele Marzi   vedi letture
Si parte col toto-allenatore. Cinque i nomi in rosa
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© foto di Federico De Luca
Livorno - In attesa di concreti sviluppi sul fronte societario, non rimane che concentrarsi su quello che sarà il futuro se al timone della società amaranto dovesse rimanere Aldo Spinelli. Il primo tassello da inserire, a parte la nomina di un nuovo diesse e di un eventuale amministratore delegato, dovrà giocoforza essere quello dell'allenatore, a cui il presidente amaranto pare stia già pensando. Al momento sono cinque i nomi più "caldi": Atzori, Campilongo, Giannini, Gustinetti e Lerda. Da questi, salvo sorprese, dovrebbe uscire il nome del nuovo tecnico che guiderà il Livorno nel prossimo campionato di serie B. Gianluca Atzori, classe 1971, nonostante la giovane età ha alle spalle già diverse esperienze importanti. Ultima in ordine di tempo quella di Catania, culminata con un esonero determinato dai risultati ma non dal gioco, visto che il Catania, anche prima dell'avvento di Mihajlovic e Maxi Lopez, aveva dimostrato di avere i numeri per conquistare la salvezza. Prima di Catania Atzori aveva guidato con successo il Ravenna in Prima Divisione, fallendo la promozione solo dopo i play off. L'input a intraprendere la carriera di allenatore però Atzori l'ha avuto da Silvio Baldini, che lo aveva voluto come suo secondo a Parma, Lecce e proprio a Catania, dove lo stesso ex difensore ciociaro è rimasto anche dopo l'allontanamento di Baldini come secondo di Walter Zenga, prima di approdare a Ravenna. Su di lui ci sarebbe anche l'Empoli. Salvatore Campilongo, 49 anni, invece, è ancora impegnato con l'Empoli che però, complice un rendimento troppo altalenante, non raggiungerà il dichiarato obiettivo dei play-off. L'ex attaccante napoletano ha iniziato la carriera di tecnico alla Casertana, in Serie D, poi passa all'Ariano Irpino, ancora in Serie D, quindi Cavese (dove resta dal 2004 al 2007 conquistando la promozione in C1 e sfiorando la serie B), poi Foggia (esonerato nel gennaio 2008). L'anno scorso subentra a Giuseppe Incocciati sulla panchina dell'Avellino, dove nonostante una precaria situazione societaria, riesce a far rialzare la testa ad una squadra mediocre, senza però centrare la salvezza. Questa brillante esperienza gli vale la chiamata dell'Empoli, di cui abbiamo detto. Giuseppe Giannini invece ha dalla sua parte una grandissima carriera da calciatore, vissuta quasi interamente nella Roma, mentre come Mister ha iniziato al Foggia (2004/'05, esonerato), poi passa alla Sambenedettese (assieme ad un'altra bandiera giallorossa, Roberto Pruzzo) dove viene esonerato dopo sole 7 partite. Nel 2006/'07 ha una breve esperienza in Romania all'Arges Pitesti, poi viene chiamato dalla Massese (in C1) per sostituire Mauro Melotti, fu prima a sua volta cacciato da una società allo sbando quando era ad un passo dai playoff e contro il volere dei tifosi bianconeri, per poi essere richiamato e raggiungere un onesto piazzamento di metà classifica. La svolta arriva quando siede sulla panchina del Gallipoli. Il progetto della dirigenza salentina è ambizioso e Giannini riesce a tenere fede agli impegni conducendo i giallorossi ad una storica promozione in Serie B. Successo vanificato dalla nuova proprietà: il Gallipoli precipita in una situazione grottesca ed il "principe" è costretto ad abbandonare la panchina per far spazio ad Ezio Rossi che non evita la retrocessione. Elio Gustinetti, che è il nome che sarebbe maggiormente gradito dalla piazza, è quello con più esperienza. Classe 1955, il tecnico lombardo ha legato indissolubilmente il suo nome alle fortune dell'Albinoleffe, guidando la società orobica ad un passo dalla Serie A. Ma Gustinetti ha fatto molto bene un po' ovunque: Grosseto, Reggina, Arezzo sono solo alcune delle squadre che ha guidato con buonissimi risultati. Da chiarire se uno come il "Gus" dal carattere indibbiamente forte, possa convivere con Spinelli, visti anche i precedenti difficili con Camilli... Franco Lerda 43 anni da compiere ad agosto, è l'ultimo in ordine alfabetico, ma sembra però quello maggiormente indiziato a sedere sulla panchina del Livorno: dopo una più che dignitosa carriera di attaccante tra serie A e B (Torino, Messina, Napoli, Brescia e Cesena), l'ex attaccante di Fossano ha iniziato ad allenare a Saluzzo, un paese vicino a casa sua, in Serie D. Poi è passato al Casale, sempre nella medesima categoria, dove conquista un brillante terzo posto. Passa poi al Pescara (in C1) dove sfrutta molto bene l'occasione propostagli dalla dirigenza abruzzese, sfiorando i playoff con pochi mezzi ed una situazione societaria precaria. L'anno passato invece viene ingaggiato dalla Pro Patria (che di li a poco passerà in mano alla famiglia Tesoro) dove stupisce tutti e perde la Serie B contro il Padova nella finale playoff. Serie B che per Lerda arriva lo stesso, grazie alla chiamata del Crotone che sta guidando ad un passo dalla storica qualificazione ai playoff per la promozione in Serie A. Ovviamente, se la società dovesse cambiare proprietario, questi nomi potrebbero cadere nel vuoto e si aprirebbero scenari completamente differenti. Non ci resta che attendere il 31 maggio...