Livorno - Quando una squadra ha l’elettroencefalogramma piatto e i medici chiamati al capezzale sbagliano diagnosi e cura, non può esserci risultato che il prematuro decesso. Non credo che si possa dire altro trovandoci a dover trovare un senso nel compilare le pagelle dei protagonisti di questa quarta disgraziata giornata. Il Livorno non è praticamente sceso in campo e l’Ascoli, avversario di rango, ma che i demeriti amaranto hanno fatto rassomigliare al Real Madrid ha giocato contro uno spaurito Livorno come il gatto con il topo, ridicolizzando oltre ogni limite un’accozzaglia di calciatori senza una guida. Di sicuro i pedatori labronici non hanno salvato il proprio tecnico, anzi…Questa squadra, costruita malissimo, mi ricorda quella dannata che affrontò l’ultimo torneo di serie B del 2019/2020, una sorta di maledetto vorrei, ma non posso.
Sarà difficile trovare qualcosa di positivo nelle valutazioni dei nostri calciatori.
Seghetti: 5,5. Anche lui è caduto nella ragnatela della narcolessia. Non è esente da colpe sui due primi goal ascolani. Probabilmente era già con la testa sull'aero che lo porterà per un mese dall’altra parte del mondo, in Cile, per i mondiali dei pari categoria.
Nwachukwu:4. Nello sfacelo generale, ha cercato di fare il compitino, Eroe negativo in un reparto difensivo dove saltavano sempre le marcature. Diteci, per favore, perché viene fatto giocare. Non è all’altezza, forse è il caso di rimandarlo a Verona, sponda Hellas?
Monaco: 4. Mezzo tempo per dire basta. Si è infortunato nuovamente? Una prestazione imbarazzante. Qualcuno dovrà spiegare perché è stato ingaggiato un calciatore che non giocava da un anno. Di certo non si è fatto il bene del Livorno.
Baldi: 5. Nel secondo tempo l’Ascoli ha smesso di giocare e lui ha limitato i danni per se. Pare anche lui fuori contesto, non da serie C
Gentile: 4. Disastroso anche lui, avrebbe dovuto essere tonico e ci è apparso tremebondo, Clamorosi gli appoggi che ha sbagliato, come abnorme ci è apparsa la sua lentezza
Mawete: 4,5. Tanta corsa, poco costrutto avanti ed indrè, ma nessun divertimento. D’Uffizi se lo è bevuto in occasione del terzo goal ascolano. Non adatto alla categoria. (1’ st ) Odjer 5. Era l’ex della gara, forse sarebbe stato più logico vederlo dal primo minuto. Si è perso in un centrocampo che faceva solo confusione, tra rimpalli e tentativi di triangoli andati a vuoto.
Hamili: 5,5. L’unico che ci ricorda che avevamo uno squadrone. Corre, si danna l’anima, ma niente può surclassato dagli avversari, che gli sono scappati nelle occasioni dei primi due goal ascolani ed infatti è stato sostituito (1’ st) Ghezzi: 5. Immesso ad inizio ripresa, perdevamo già 2 a 0, cosa c’era da difendere? Prestazione impalpabile, ma cosa poteva fare?
Wellbeck: 5. Il solito giocatore Che non è ne carne ne pesce. Onesto pedatore che non può aiutarci ad alzare l’asticella.
Antoni: 4,5. Qualche spunto lo ha avuto, ma la sua involuzione è costante e preoccupante. Naufraga anche lui con il resto dei compagni
Marchesi: 4. Ha vagato per il campo cercando inutilmente qualche compagno da servire con l’aggiunta di qualche tiro telefonato. (14’ st) Biondi: 6. doveva giocare dall’inizio, perché è stato lasciato in panchina? Ha portato brio, voglia, rabbia, cose mancate a quasi tutti i suoi compagni, sufficienza meritata e piena.
Cioffi: 6+. Il migliore degli amaranto. L’unico che per 70 minuti ha tentato di costruire qualcosa. Poi non aveva più benzina,
Di Carmine 4: un colpo di testa che meritava più fortuna., nel contesto di un una prestazione imbarazzante. Succede quando si ingaggiano calciatori vicini ai 40 anni. Dovrebbe stare all’interno dell’area di rigore, non rinculare a cercare qualche pallone giocabile, è un finalizzatore, ma nessuno gli passa un pallone decente. Ancora indietro di preparazione. (40’ st) Dionisi: 6. Si merita la sufficienza perché, inserito quasi in maniera offensiva a 5 minuti dalla fine, ci ha messo l’anima come se non ci fosse un domani. Bravo Chicco, la rinascita può passare solo dai calciatori come te.
Formisano: sv. Sarebbe facile dire che è tutta colpa sua e di colpe ne ha tante. Oggi si è seduto in panchina con il peso di una montagna sulle spalle, vittima predestinata e sacrificale, dopo l’umiliante commissariamento che ha subito. Non so se rimarrà sulla nostra panchina, il torto maggiore che ha è quello di aver accettato i corpi estranei che gli hanno inserito in una rosa partita e formata in tutt’altro modo, di essersi intestardito di voler giocare con un modulo che, con i calciatori che ha, non era possibile applicare e che non si sia accorto che almeno metà dello spogliatoio lo ha abbandonato.
Società: 0. Concedetemi anche questo spazio, perché è ora il momento di dichiarare, senza essere leoni da tastiera. il disastro che è stato fatto. Da giugno in avanti è stato smantellato un gruppo di dirigenti ed atleti che magicamente erano riusciti a costruire un meccanismo che funzionava come un orologio svizzero.. L’ultima settimana, con le due conferenze stampa è stata grottesca. Si ammetta di avere sbagliato in quasi tutto e si pensi a rimediare. Per fortuna di tempo a disposizione ce ne è ancora tanto. Ricordiamoci che solo chi cade può risorgere però, per favore, meno presunzione e tanta, ma tanta umiltà e non sbagliare nelle scelte. Il Livorno ha bisogno di certezze, non di scommesse.
Ascoli: Vitale sv; Alagna 6,5, Curado 7, Nicoletti 6, Guiebre 6; Milanese 6 (27' st Ndoj 6), Damiani 6,5(27' st Bando 6); Del Sole 6 (1' st Pagliai 6), Rizzo Pinna 7, D'Uffizi 7 (27' st Palazzino sv); Gori 7 (10' st Chakir sv). All.: G. Agostinone 7
Arbitro: Simone Gauzolino della sezione di Torino: 6. In una partita sostanzialmente corretta, alcuni leggeri errori di valutazione.
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