Zona mista. Bisogna lavorare su noi stessi

11.11.2018 11:25 di  Emilio Guardavilla  Twitter:    vedi letture
Zona mista. Bisogna lavorare su noi stessi
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Cremona. Il pesce che puzza dalla testa è un vecchio adagio popolare che trova la sua veridicità in molti ambiti del quotidiano ma, con il pallone, non c’entra affatto. Come volevasi dimostrare, non è cambiato niente di niente. Non è cambiato il gioco, non è cambiato l’atteggiamento e non è cambiata nemmeno la cosa più importante: il risultato. È cambiato solo il nome alla voce allenatore.

Anche se tutti ci speravamo, al miracolo non ci credevamo e siamo venuti a Cremona convinti di vedere il Livorno che abbiamo imparato a conoscere ad inizio stagione. E così è stato. Inizio dignitoso, mezz’ora di latitanza assoluta di tutti i reparti, un gol preso su calcio d’angolo e un forcing finale tanto volitivo quanto sterile. Quello che la butta dentro non c’era nemmeno oggi.

Come era lecito aspettarsi dopo tre giorni di panchina, Breda non cambia niente. “Ce la siamo giocata ma siamo ancora troppo timorosi. Non siamo partiti male ma siamo andati in difficoltà sui primi cross e nell’ultima mezz’ora del primo tempo non abbiamo giocato”. La ricetta di Breda è questa: “Bisogna lavorare su noi stessi e sulla nostra voglia di superare le difficoltà. C’è poco da parlare, c’è da lavorare”.

Murilo: “Oggi abbiamo avuto più occasioni. Siamo cresciuti rispetto all’altra gara. Purtroppo abbiamo preso gol un’altra volta su calcio piazzato anche se ci stiamo lavorando anche con il nuovo mister”. Sull’atteggiamento della squadra, ci rassicura che la squadra non ha timori reverenziali. “Ci è mancata un po’ di fortuna".

Non è cambiato davvero niente.

Cremonese – Livorno 1:0