Tra dubbi e preoccupazioni, quanto è lunga l'attesa

23.10.2019 21:12 di Carlo Grandi   vedi letture
Tra dubbi e preoccupazioni, quanto è lunga l'attesa
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© foto di Federico De Luca

Livorno - Mancano ancora tre giorni al tanto atteso derby, che torna in Serie B dopo 11 anni. Inutile rivangare quei trascorsi, sarà una storia completamente diversa.

Perché in questo lasso di tempo è cambiato tutto, il Livorno si ritrova con una dirigenza a fine ciclo ormai ferma in un limbo a metà tra il vendere e smobilitare e il cercare di rendere il prodotto Livorno calcio appetibile per futuri compratori (cosa assai difficile...) . Al di là dello Scolmatore invece c'è un presidente con tanta voglia di fare, un gruppo solido che viene da un campionato vinto in modo entusiasmante dopo i playoff e una dirigenza che con alti e bassi ha saputo riportare i nerazzurri in Serie B dopo 2 anni di purgatorio. 

Il divario in classifica non è poi così tanto, entrambe le squadre sono destinate a quanto pare a giocarsi la permanenza nella serie cadetta fino all'ultimo, sperando di far valere quanto possibile il fattore campo. 

Sarà un derby senza Protti, in campo o in panchina mancherà la carica che Re Igor sapeva trasmettere al gruppo e la voglia di vincere che aveva e il senso di appartenenza alla maglia che, ahimè, sembra mancare a questi giocatori da un bel pezzo. Sarà un derby senza l'ultimo marcatore per il Livorno in un derby giocato in Serie B, giocatore che è meglio non nominare altrimenti si creano altre polemiche sterili, e non è assolutamente il caso di farlo. 

Saranno tanti i supporters pisani al seguito, i biglietti disponibili sono andati esauriti in meno di due ore, segnale di una piazza che dopo tanti anni sente di poter aprire un ciclo con alle spalle una dirigenza solida e tanti progetti e proclami di grandezza; il tempo dirà se tutto questo corrisponda a verità o meno, ma c'è da dire che il Pisa è tornata ad essere una squadra temibile e una piazza caldissima come non si vedeva dai tempi d'oro di Anconetani. 

Ci saremmo aspettati dei provvedimenti da parte della società dopo la scialba prova di Frosinone, una gara giocata in modo rinunciatario al di là degli episodi; su questo è bene dire che se gli episodi continuano a girarti contro non può nè deve essere una scusa, e che è bene pensare che al rapporto causa-effetto che un certo tipo di atteggiamento ha sul risultato finale delle partite. 
Provvedimenti nel senso di un ritiro, un rinnovo della fiducia al mister, una presa di posizione tesa a rimarcare quelli che dovrebbero essere i ruoli all'interno del gruppo, nel tentativo di far remare tutti dalla stessa parte. Il derby è una gara che si motiva da sola, speriamo questo basti per provare a ripartire dopo le 3 sconfitte consecutive.

Giusto per mettere un po' di pressione, i precedenti recitano che il Livorno non perde un derby in casa da 41 anni, e in B da ben 67 anni; è la gara dell'anno per la tifoseria, quella che anche durante i tempi d'oro della Serie A era sempre nella mente dei tifosi che andavano sempre a cercare il risultato dei rivali storici, e questo se era una sconfitta l'umore certamente ne beneficiava in ogni caso.

Questo vale per entrambe, due città così vicine, ma così lontane, simili ma che si disconoscono l'una dall'altra, messe lì a posta per interessi terzi, con il chiaro intento di mettere zizzania, di togliere ad una e dare all'altra, di far prosperare l'una per affossare l'altra. 
Anche per certi versi per lasciar fare ad altri quello che i primi non erano stati così in grado di fare, e c'è sempre una Meloria a ricordare i fasti di quello che pare sia stato ma insomma ci sarebbe da reinterpretare un po' la storia ecco..... 

Fischio d'inizio sabato alle 18, non vediamo l'ora: potessimo giocarlo noi questo derby, sulla qualità lasceremmo molto a desiderare, ma senza ombra di dubbio cuore e grinta non mancherebbero ...  ci affidiamo ai nostri beniamini affinchè capiscano l'importanza della posta in palio, oggi più che mai.