Giù la cresta

08.11.2020 20:00 di  Luca Aprea  Twitter:    vedi letture
Giù la cresta

Alessandria – Amara, amarissima sconfitta per il Livorno che al “Moccagatta” cade a tempo scaduto. Un epilogo che fa male soprattutto per come è maturato il risultato. Avanti subito 2-0 gli amaranto hanno compiuto prima l'errore di far rientrare troppo presto in partita i padroni di casa, poi, una volta fallito il gol del potenziale 3-1, sono crollati fisicamente e psicologicamente nella ripresa in cui, oggettivamente, si è vista una sola squadra in campo e questa, ahinoi, non era il Livorno. Nel primo tempo Marsura e Pallecchi sono stati cinici e scaltri ad approfittare di due buchi colossali della retroguardia dei Grigi che però, con il passare dei minuti si sono imposti per tecnica, corsa e personalità trovando prima il pareggio con Mora e poi, proprio in extremis, la vittoria grazie a un rigore (fallo di Piccoli, espulso) trasformato da Eusepi.

E qui qualche riflessione si impone: perdere in questo modo fa male ma non va dimenticato il valore dell'avversario. L'Alessandria ha una rosa superiore costruita per tentare il salto di categoria, e al momento dei cambi, questo divario si è visto. L'esperienza non si compra e il Livorno dei ragazzotti, come li ha definiti mister Dal Canto, con tutta evidenza non ne può avere. L'inserimento dei nuovi sarà giocoforza graduale e dulcis in fundo, la condizione fisica si è fatta sentire. Il Livorno ha iniziato questa stagione nel caos e in ritardo rispetto alle altre e questo, alla lunga, si paga. La squadra soffre tantissimo i turni infrasettimanali e nonostante l'impegno e la generosità a tratti commovente spesso chiude le partite col fiatone, come dimostrano le tantissime rimonte subìte nei minuti finali. Vizio che il Livorno si porta dietro da un po' di tempo, a essere onesti, ma che quest'anno ha oggettive cause strutturali.

E allora, proviamo – se possibile – a trarre qualche insegnamento da questa bruciante sconfitta. Se qualcuno dopo un paio di risultati positivi (le prestazioni ci sono sempre state) si era illuso è il caso di tornare sulla terra. Giocare partita per partita, non dimenticare da dove siamo partiti e non chiedere a questo gruppo, che probabilmente è già andato oltre i propri limiti, quello che non può dare. Vietato parlare di playoff e alta classifica. Considerando la penalizzazione che arriverà e guardando la classifica l'unico orizzonte sensato è quello di provare a salvare la categoria. E non sarà semplice. Nell'intervista post-partita le parole del mister – vero valore aggiunto del Livorno 20/21 – suonano come un monito per tutti: “Il calcio appena alzi un po' la cresta ti smentisce. Sembrava che avessimo aggiustato tutto in un sol colpo e che fossimo superiori a tutti i problemi che abbiamo avuto. E siamo stati bastonati. Dobbiamo volare bassi e tenere la testa sotto la sabbia”. Sagge parole. Ripartire da qui.