Esclusiva. Fernandez: "Il Magnozzi ha votato all'unanimità il rinnovo del marchio al Livorno"

16.05.2024 21:24 di  Nicola Ricci   vedi letture
Il presidente Fernandez
Il presidente Fernandez
© foto di Nicola Ricci, Amaranta.it 2024

Livorno - Sulla questione del rinnovo della concessione del marchio nominativo, ossia la denominazione Us Livorno 1915, alla società calcistica del Livorno, su cui si sta sviluppando una polemica dentro e fuori il club Magnozzi Fides che ne detiene la proprietà, la redazione di Amaranta.it ha intervistato in esclusiva quest'oggi, giovedì 16 maggio, il presidente dello stesso club Magnozzi, Enrico Fernandez Affricano, che è anche presidente onorario della società di calcio amaranto.

Presidente, si fa un gran parlare, in questi giorni, del marchio nominativo Unione Sportiva Livorno 1915. Abbiamo letto ed ascoltato da più parti che il club Magnozzi, che lei presiede, avrebbe bloccato la concessione di tale denominazione alla società amaranto. Qual è la sua versione dei fatti?
"Non esiste una mia versione dei fatti. Esiste la realtà dei fatti, cioè come sono andate le cose, nero su bianco".

E come sono andate le cose?
"Il marchio nominale è stato concesso dal club Magnozzi per altri cinque anni alla società del Livorno. Ciò è avvenuto sulla base di un mandato conferito al sottoscritto all'unanimità, non per mia personale iniziativa. Alla fine di aprile si è svolto un direttivo e tutti i sette componenti di tale direttivo, compreso chi oggi afferma che avrei fatto di testa mia, si sono espressi a favore della proroga di tale concessione".

Quindi non è vero che lei avrebbe concesso il marchio nominale per altri cinque anni contro la volontà della maggioranza del direttivo del Magnozzi?
"Quanto dico è suffragato dal verbale di una riunione del consiglio direttivo. Tale accordo ha superato e sostituito, migliorando le condizioni a favore del Magnozzi, il precedente accordo che, non contestato da nessuno, si era comunque rinnovato per tre anni alla data del 30 aprile scorso. In altre parole la concessione del marchio nominale è stata spostata dal 30 giugno 2027 al 30 giugno 2029. Ma se prima per l'utilizzo della concessione il Livorno non pagava quasi nulla, adesso per tale concessione provvederà a contribuire con una cifra importante per i prossimi cinque anni, ogni anno, a favore del Magnozzi Fides".

Il vicepresidente del club Magnozzi, Pasquale Lamberti, afferma che la maggioranza del club si è schierata contro di lei in questa operazione. Lei contesta questa affermazione?
"Ripeto, quando abbiamo svolto la riunione di consiglio che mi ha conferito il mandato per presentare al presidente Esciua la proposta che il Livorno ha poi accettato, sul cui testo ci siamo confrontati liberamente, tutti i membri del consiglio, compreso Lamberti, si sono espressi a favore. Poi però qualcuno ha cambiato idea. Ma la responsabilità della scelta, se di responsabilità si può parlare, è di tutti, non solo del sottoscritto".

In effetti, nei giorni successivi, si è saputo del progetto capeggiato dall'imprenditore Andrea Locatelli e sostenuto anche dagli ex campioni amaranto Igor Protti e Cristiano Lucarelli. Può essere che questo abbia fatto cambiare idea ad alcuni esponenti del consiglio direttivo?
"Può essere. Ma legalmente vale quello che è stato fatto in occasione del consiglio direttivo, non valgono gli umori del momento. In occasione di quel direttivo abbiamo agito tutti per il bene del Livorno senza sapere cosa sarebbe accaduto dopo. Almeno io ho agito per il bene della maglia amaranto. Inoltre vorrei anche precisare una cosa...".

Prego, dica...
"Non è mica vero che il consiglio, adesso, è tutto contro di me. È spaccato, in due, è vero. Ma le differenze, numericamente, sono minime".

Però gran parte della tifoseria livornese vorrebbe che la denominazione storica non fosse conferita al Livorno se presieduto da Esciua. Che pensa lei di questo?
"Questo è un altro discorso, però. Che vuole che le dica... Con il senno dei poi, siamo tutti infallibili. Io posso dire di essere un tifoso del Livorno e di essere un sincero ed appassionato sostenitore della maglia amaranto".

Per concludere, c'è qualcosa che vorrebbe dire e che non ha detto in questa intervista?
"Che ho la coscienza a posto, ecco cosa mi viene da dire. Forza Livorno, supereremo anche questa incomprensione".