Livorno – La Libertas ce l’ha fatta. Ne consegue che, dopo quindici anni, nella prossima stagione Livorno avrà una squadra in Serie A2 e questa sarà la Libertas 1947. L’ultima formazione cittadina che ha militato nel secondo livello della pallacanestro italiana è stata il Basket Livorno nella stagione 2008-09. Il Basket Livorno, poi dissolto, non era né la Libertas né la Pallacanestro Livorno, bensì il Don Bosco che aveva cambiato la denominazione. Oggi il rinato Don Bosco disputa la Serie C dopo essere stato a lungo, negli anni scorsi, anche in Serie B.
Adesso in A2 deve salire la Pielle. La palla a spicchi, nella città dei Quattro Mori, si è sviluppata grazie a una moltitudine di squadre e quindi di società in competizione tra loro e in particolare in virtù del dualismo tra Libertas e Pallacanestro, le cui tradizioni sportive sono oggi rappresentate dalla Libertas 1947 e dalla Pielle. Il futuro del movimento cestistico, a Livorno, dipende anche e soprattutto dalla sana rivalità tra i due maggiori club.
Sarebbe in ogni caso sbagliato, detto per inciso, limitare a queste due sole realtà, benché siano le più seguite, il merito dell’affermazione della pallacanestro livornese. Non solo per la parentesi del Don Bosco alias Basket Livorno, che dal 1996 al 2009 ha disputato ben sette campionati di A2 e sei di A1, ma anche e soprattutto in virtù di una storia ricca ed a tratti intricata che ha visto, negli anni, anche altri club non riconducibili alle due attuali maggiori formazioni raggiungere il massimo livello della pallacanestro: dal Guf Livorno al Cama, dall’Us Livorno alla Pro Livorno.
Ma torniamo all’oggi. Dieci mesi di duro lavoro, dedizione e sofferenza, hanno condotto la Libertas alla sudata ma anche meritata promozione. L’obiettivo che si erano proposti ad inizio torneo il presidente Roberto Consigli, il coach Marco Andreazza e il capitano Tommaso Fantoni, era conquistare la seconda divisione nazionale. Dopo aver terminato la stagione regolare al secondo posto, l’obiettivo è stato raggiunto nella quinta gara della finale playoff, in trasferta, sul parquet di Roseto degli Abruzzi. Adesso, dopo i festeggiamenti, la dirigenza è già al lavoro per rafforzare il gruppo e costruire la base su cui impostare il futuro.
La prossima Serie A2 sarà a girone unico con venti squadre. La Libertas incontrerà molti club storici, dalla Fortitudo Bologna a Cantù, da Pesaro alla Scaligera Verona, dalla Libertas Brindisi ad Udine, e via dicendo. La Libertas, dopo la retrocessione di Chiusi, sarà l’unica rappresentante della Toscana.
La Pielle, invece, ha visto sfuggire sul più bello il sogno che molti avevano accarezzato: la promozione in A2. Dopo aver dominato la “regular season” il pass per il campionato superiore era sembrato a molti il conseguente epilogo. Dopo che la squadra era andata sul doppio vantaggio nella semifinale playoff contro Avellino, il successo finale era sembrato davvero alla portata. Invece a gioire sono stati i campani, cui va dato il merito di avere incredibilmente ribaltato una serie che sembrava dover portare al successo la Pielle. In finale playoff, come noto, Avellino ha sconfitto Montecatini Valdinievole.
Ora, assorbita la naturale delusione, la Pielle è già al lavoro per realizzare una squadra rinnovata ma anche rafforzata. L’obiettivo è riprovarci. Il presidente del club, Francesco Farneti, non lo nasconde, anche se ci tiene a specificare che il volerci provare, il provarci, non assicura di per sé il risultato. Il roster che verrà messo a punto, con non poche novità, dovrebbe essere all’altezza. La società, nel frattempo, si è affidata a un coach, il livornese Federico Campanella, che per la Serie B è una garanzia. Il che è decisamente importante. La società si rafforzerà con l’ingresso di nuovi soci. Il prossimo anno le promozioni dalla B alla A2 saliranno da due a tre ed anche questo è un aspetto tutt’altro che secondario.
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