Serie D. Grosseto-Livorno, le pagelle degli Amaranto

12.05.2024 23:41 di  Gianluca Andreuccetti   vedi letture
Edgars Pavlenko
Edgars Pavlenko
© foto di Nicola Ricci, Amaranta.it

Grosseto – Il Livorno cade a Grosseto, dove colleziona la terza sconfitta esterna consecutiva della gestione di Niccolò Pascali, e saluta mestamente la stagione agonistica 2024/2025, al termine di un campionato che ha deluso complessivamente le aspettative della piazza.

Qui di seguito vi proponiamo le pagelle della partita:

Biagini. La sua presenza in campo fa pensare a una reiterazione da parte del tecnico nell’alternare lo schieramento in campo di un estremo difensore classe 2003 o 2004, con la presenza in campo di uno tra Camara e Fancelli: va vicino a regalare al Grosseto il gol del 4 a 1. Voto: 5,5.

Fancelli. Tornato titolare dal primo minuto a distanza di centocinque giorni dalla trasferta di Sansepolcro, terzo capitolo della gestione di Fabio Fossati, si arrangia come può nel tentativo di limitare i danni e rimane comunque un giocatore da tenere nella giusta considerazione in vista della prossima stagione. Voto: 6.  

(9' st Menga. Prova a portare scompiglio nella retroguardia biancorossa, senza particolare successo: con lui in campo nella posizione di trequartista tra le linee, Nardi torna a fare la mezzala. Voto: 5).

Ronchi. Perde per distacco la sfida con il compagno di reparto Brenna, oggi particolarmente propositivo in fase offensiva, e, come se non bastasse, soffre per larghi tratti il dinamismo del reparto offensivo amaranto. Voto: 5.

Brenna. Si propone spesso in fase offensiva, provando a cercar fortuna lontano dai pali difesi dalla sua porta: per il resto, la sofferenza, per quanto distribuita su tutto il parco attaccanti della squadra, è innegabile. Voto: 5,5.

Curcio. Dà l’idea di essere poco concentrato in fase difensiva e, ciononostante, molto pericoloso in fase offensiva grazie a due tiri che vanno a spengersi a pochi centimetri dalla porta difesa da Raffaelli: la sua prestazione, parametrata e valutata alla luce della consistenza della sua esperienza, rimane comunque di poco valore. Voto: 5.

Bellini. Si danna l’anima nel tentativo di aiutare i propri compagni sul piano difensivo e sul piano offensivo, ma gli manca ancora quel tipo di lucidità che gli deriverebbe dal fatto di avere una maggiore consapevolezza nei propri mezzi tecnici. Voto: 6.   

Luci. Ipotetico vertice basso di un centrocampo a rombo, si posiziona davanti alla difesa e prova a limitare i danni, per sé e per la squadra: il suo gol, per quanto non indimenticabile, tiene in vita il Livorno fino alla fine. Voto: 6.

(29' st Sabattini. Fa la sua figura nel sostituire Luci, ma compie un tentativo di intervento falloso ai danni di un avversario lanciato a rete, che avrebbe potuto anche comportare una sanzione di non poco conto. Voto: 6).

Tanasa. Fossati gli aveva cucito addosso l’unico ruolo possibile per un giocatore di 33 anni con grandi capacità di rapinatore dell’area di rigore: fuori da quel ruolo, è un giocatore normale, per di più non giovanissimo. Voto: 5.    

(9' st Camara. Stritolato dal perverso meccanismo delle quote, rimane in panchina per lasciare il proprio posto a Biagini e, al suo posto, gioca Fancelli (non era un centrale?). Il suo solo ingresso in campo pone un argine alle scorribande di Rinaldini sulla sua corsia. Voto: 6).

Nardi. Schierato nell’inedito ruolo di trequartista, si rivela un’ottima soluzione per tanti compagni di squadra che preferiscono servire lui, invece di avventurarsi in avventure solitarie; in ogni caso, la frequenza di palloni che tratta non è uguale a quella dei palloni che deve distribuire sul territorio regionale e nazionale. Voto: 6.  

Rossetti. Si fa vedere soprattutto per gli interventi fallosi che i suoi avversari sono costretti a commettere per arginare il suo strapotere fisico. Voto: 5.

(31' st Frati. Un gol, una traversa e tanta imprevedibilità con cui prova a spaccare in due la partita, esattamente come aveva fatto contro il Real Forte Querceta e il Seravezza: peccato per il suo tardivo ingresso in campo ma, ad ascoltare Pascali, sembrerebbe che non avesse ulteriore minutaggio nelle gambe. Voto: 6,5).

Marinari. Ogni tanto prova lo spunto ma, complessivamente, non ripete la buona prestazione che lo aveva portato ad andare in gol quattordici giorni fa contro il Trestina. Voto: 5,5.  

(19' st Pavlenko. Entra bene in partita, anche se il colpo di testa sottoporta con cui ha provato a riagganciare il risultato di parità, meritava miglior fortuna. Voto: 5,5).

All.: N. Pascali. Subentrato a Fabio Fossati quando le reali possibilità di riuscire a riagguantare la Pianese erano già ampiamente sfumate, ha provato a salvare il salvabile di una stagione iniziata nel migliore dei modi e rapidamente evaporata, provando a dare alla squadra una propria identità, a prescindere dall’avversario che andava a incontrare: certamente l’allenatore, nel portare avanti il suo credo fatto di gioco palla a terra e di trame offensive che si sviluppano per vie centrali, non ha pensato più di tanto all’esito della stagione in corso, ma ha preferito provare a lasciare un patrimonio di conoscenze a chi siederà sulla panchina amaranto, a partire dal prossimo mese di luglio. L’ingresso in campo di Pavlenko, a fronte della presenza in tribuna di Cori e Luis Henrique, è il manifesto tanto dell’annata dell’Unione Sportiva Livorno quanto di quella sua personale che, una volta divenuto tecnico della prima squadra, lo ha visto costretto ad attingere a piene mani all’organico della juniores che aveva allenato fino alla trasferta contro il Cenaia di sabato 6 maggio. Voto: 6.

Le pagelle del Grosseto

Raffaelli 7; Grasso 6 (44' st Violante sv)), Cretella 6, Saio 5.5, Macchi 6 (22' st Prati 4); Riccobono 6.5 (23' st Bensaja 6.5), Sabelli 6, Sacchini 6.5; Rinaldini 6 (35' st Fregoli sv), Marzierli 7.5, Romairone 6.5 (31' st Morelli 6). All.: R. Malotti 7.