Orvieto – Il primo dei due allenatori a presentarsi in sala stampa al termine dell’incontro odierno tra Orvietana e Livorno è stato il cinquantacinquenne tecnico degli umbri Antonio Rizzolo che, alla sua prima stagione da trainer di una squadra di Serie D, ha sostituito Silvano Fiorucci alla guida della squadra della sua città dopo 15 partite e, dopo aver raccolto 23 punti in 19 partite di campionato grazie a 6 vittorie, 5 pareggi e 8 sconfitte, è riuscito a ottenere la salvezza diretta senza passare dai playout e a maturare il diritto di partecipare al prossimo campionato di Serie D, andando anche al di là delle più rosee aspettative.
L'analisi di Rizzolo parte dall’incontro di oggi, che è stato obiettivamente deciso da un calcio di punizione a due nell’area di rigore del Livorno, trasformato da Francesco Manoni e fischiato per un fallo di Niccolò Albieri ai danni di Cristiano Marsilii, ma alla luce della classifica delle due squadre, le questioni legate alla partita sembrano lasciare il tempo che trovano: “Non darei troppa importanza all’espulsione di Niccolò Albieri così come all’espulsione di Luca Lorenzini, ma mi concentrerei sul fatto che oggi l’Orvietana ha vinto perché ha disputato una grande partita: con grande cuore e con grande voglia. Questo dovevamo fare e questo abbiamo fatto ed è un bene che sia stata battaglia vera su tutti i campi, su questo e su tutti gli altri”.
“Ciò che ha fatto materializzare la salvezza della mia squadra – ha proseguito mister Rizzolo – è stato un bellissimo percorso, reso possibile solo attraverso il contributo di tutte le componenti, partendo dalla squadra, passando per la dirigenza e fino ad arrivare a tutte le persone che lavorano intorno a noi, fuori e dentro il campo: non dico che la nostra salvezza debba ritenersi un fatto del tutto inaspettato, ma gli accadimenti verificatisi tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 hanno fatto sì che ci siamo ritrovati ad essere un po’ attardati in classifica. La nostra salvezza è resa ancora più bella e più preziosa dal fatto che il nostro percorso sia passato anche attraverso alcune sconfitte, che ci hanno aiutato a crescere e a seguito delle quali abbiamo sempre reagito, e dal fatto che tutte le squadre che abbiamo incontrato, senza tralasciare il San Donato Tavarnelle e il Seravezza Pozzi (rispettivamente impegnate oggi contro Sansepolcro e Real Forte Querceta, ndr), si siano impegnate fino alla fine”.
Subentrato a mister Silvano Fiorucci dopo la pesante sconfitta interna contro l’Aquila Montevarchi del 10 dicembre (0 a 3 il risultato finale), mister Antonio Rizzolo si è trovato alle prese con un calciomercato difficile da portare avanti e con un calendario assolutamente proibitivo: “Io credo che il compito dell’allenatore debba essere principalmente quello di allenare: avevamo dato delle indicazioni e, in effetti, è arrivato un giocatore che ci ha dato tanto (il trentunenne centrocampista centrale Daniele Proia, dal Roma City, ndr), ma io credo che questa squadra, pur non potendo lottare per le primissime posizioni, avesse al proprio interno l’organico adatto per tirarsi fuori dalla zona retrocessione e ciò è stato reso possibile, grazie all’umiltà e alla serenità che hanno accompagnato il nostro lavoro, anche dopo le prime tre sconfitte consecutive contro Grosseto, Livorno e Tau Altopascio che, come era prevedibile, hanno aggravato la nostra posizione in classifica. Se siamo riusciti a venirne fuori, è stato possibile solo grazie al presidente Roberto Biagioli, che è il nostro primo tifoso, al direttore generale Matteo Panzetta, al direttore sportivo Severino Capretti, all’allenatore in seconda Enrico Broccatelli, al preparatore dei portieri Giulio Di Antonio e al magazziniere Gianfranco Cencioni, che ci segue in ogni nostro spostamento”.
In conclusione, il pensiero corre inevitabilmente alla prossima stagione agonistica e a una dedica per una persona che non c’è più: “Se non avessimo ottenuto la salvezza io e i miei collaboratori, a cominciare dal mio “secondo” Enrico Broccatelli – ha proseguito il tecnico umbro – saremmo dovuti scappare e avremmo dovuto abbandonare questa città, che è la nostra città: attraverso il lavoro, abbiamo provato a fare ciò che era nelle nostre corde e a dare alla squadra un indirizzo e un’identità, ma ora ci godiamo questa salvezza, che è veramente fantastica. Se il presidente sarà stato contento del nostro operato, ci incontreremo e valuteremo cosa ci riserverà il futuro. Dedico la salvezza – ha concluso Rizzolo - a tutti, ma una menzione speciale va a mio zio Luciano, grandissimo tifoso della vecchia U.S.O. (Unione Sportiva Orvietana, ndr) che oggi non c’è più e mi ha trasmesso la passione per questa squadra”.
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