Grosseto – Di nuovo in campo a distanza di due settimane dalla sfida di Città di Castello allo Sporting Club Trestina, a seguito della quale era rimasto precauzionalmente a riposo per evitare di essere ammonito contro la Fezzanese, Filippo Bellini si presenta in sala stampa subito dopo Paolo Indiani e articola così le proprie impressioni e le proprie riflessioni sulla partita di oggi, ripartendo proprio dalle parole del tecnico amaranto: “Quando una partita si incanala sui binari dell’inferiorità numerica per gli avversari già dopo 20-25 minuti, è normale che, da una squadra come la nostra, ci si aspetti che vinca la partita: per cui è fisiologico che tanto il Mister quanto noi giocatori condividiamo la sensazione che avremmo potuto e dovuto fare di più; rimane la consapevolezza del tragitto in campionato che abbiamo alle nostre spalle, un tragitto che esce indubbiamente rafforzato dal segnale importante che deriva dall'essere andati a raccogliere un pareggio importante in casa della squadra seconda in classifica”.
È innegabile che, paradossalmente, l’espulsione di Marcello Possenti abbia finito per complicare le cose in casa Livorno: “Una volta in inferiorità numerica, il Grosseto si è abbassato e gli spazi si sono via via ridotti; non è la prima volta che, al cospetto di squadre che si chiudono schierando otto-nove uomini dietro la linea della palla, facciamo fatica a trovare la via della rete; è successo oggi, ma era successo anche contro il San Donato, nel girone di andata, e contro la Sangiovannese, per fare due esempi. Siccome non è la prima volta che succede – ha proseguito Bellini – l’aspetto di riuscire a fare nostre anche le partite in cui i nostri avversari si chiudono è un punto su cui dobbiamo riuscire a migliorare, un obiettivo che ci dobbiamo dare per le restanti tredici partite che andremo ad affrontare negli ultimi tre mesi di campionato”.
“Far di più, questo è il concetto che emerge dalla partita di oggi: è mancata la precisione di noi centrocampisti e degli attaccanti, ma è mancato anche quel pizzico di imprevedibilità negli ultimi venti-trenta metri che ci avrebbe potuto consentire di andare in porta e di trafiggere Francesco Raffaelli, anche perché, a livello difensivo, c’era ben poco da fare oltre ad andare a recuperare qualche loro contropiede. Abbiamo provato anche a viaggiare sulle corsie esterne e a mettere qualche pallone al centro dell’area: pur non essendo il nostro gioco, non lo abbiamo fatto neanche male, ma oggi c’era bisogno di creare più occasioni da gol”.
“Dal punto di vista sportivo, è stata davvero una bella giornata che si poteva concludere in maniera diversa: essere riusciti a portare 1.500 persone qui a Grosseto, in occasione di una partita di Serie D, è qualcosa che ci riempie di orgoglio. Ringrazio tutti i tifosi, a nome di tutta la squadra – ha aggiunto il centrocampista di scuola Empoli – per essere giunti qui a Grosseto e per averci sostenuto dal primo all’ultimo minuto: dispiace per non essere riusciti a dare loro quella soddisfazione che avrebbero sicuramente meritato”.
Il campionato, sostiene Bellini, non termina certamente allo Stadio Carlo Zecchini: “Aver incontrato il Grosseto ed essersi lasciati alle spalle un confronto diretto importante, come era quello di oggi contro i biancorossi, fa parte del campionato: è altresì vero che, da qui alla fine della stagione, ci sono tantissime altre partite e tanti sono i punti che saremo chiamati a raccogliere per centrare il nostro obiettivo, a partire dalla sfida di domenica prossima contro il San Donato”.
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