Livorno – Pedina insostituibile dello scacchiere di Paolo Indiani con le sue undici partite giocate per intero (soltanto a Seravezza, contro la Fezzanese, subentrò a Edoardo D’Ancona a 29 minuti dalla fine dell’incontro), Filippo Bellini è incappato oggi nella prima sostituzione della stagione quando, a 18 minuti dal termine di Livorno-Terranuova Traiana, si è visto costretto a lasciare il posto ad Alberto Arcuri, peraltro al termine dell’ennesima ottima prestazione, portata a termine sul piano individuale e collettivo: “Abbiamo disputato una grandissima partita sotto tutti i punti di vista, dal momento che la partita di oggi contro il Terranuova Traiana era un match da prendere con le pinze, ma penso che abbiamo dimostrato di essere una grande squadra, perché oggi era fondamentale non sbagliare l’atteggiamento e noi non abbiamo sbagliato l’atteggiamento, la qual cosa ci rende ancor più contenti e orgogliosi di questa vittoria”.
La vittoria è arrivata contro un avversario in piena lotta per la salvezza che, nel primo terzo di campionato, aveva già conquistato scalpi importanti: “Il Terranuova Traiana è una squadra che, avendo sconfitto formazioni come Siena e Grosseto, ha dimostrato di avere sicuramente dei punti di forza, ma noi siamo stati bravi a partire forte fin dall’inizio, così come avevamo preparato la gara in settimana, e a non sbagliare l’atteggiamento perché chi si trova in testa alla classifica deve dimostrare di essere forte davvero: penso che ci siamo riusciti e aggiungo che dedichiamo questa vittoria a Riccardo Capparella che, come sapete, ha subito un brutto infortunio”.
“Paradossalmente, mi sento di dire che, nonostante il primo tempo chiuso sul risultato di 3 a 0 e il secondo tempo condotto nella maniera in cui è stato condotto, questa squadra non si sia ancora espressa al massimo e abbia ancora ampi margini di miglioramento perché, giocando, si diverte e, prendendo fiducia, riesce a far venire fuori tutti i suoi veri valori” ha argomentato il centrocampista nativo di San Miniato e residente a Fucecchio.
È interessante analizzare la metamorfosi subita dal gioco di Bellini e della squadra, a seguito dell’infortunio del trequartista romano: “È vero che, passando dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1, abbiamo un centrale in più dietro, mentre prima, dovendo supportare un trequartista più Capparella, l’impostazione era diversa, però è importante sottolineare che le idee del Mister sono rimaste le stesse e che la squadra, dimostrando di essersi adattata senza problemi al nuovo modulo, è perfettamente in grado di utilizzare l’uno e l’altro. Quanto a Capparella – ha proseguito Bellini – Riccardo era il giocatore che, in campo, percorreva più chilometri di tutti, anche più di me e di Zaccaria Hamlili e, venendo meno la sua presenza, tra le altre cose, si è intensificato il mio coinvolgimento sul calcio delle palle inattive: si tratta di un aspetto del nostro gioco, quello dei calci piazzati, su cui lavoriamo molto in settimana e su cui devo sicuramente migliorare, non essendo il mio punto forte, perché è in grado di portarci diversi punti”:
Un giocatore di Serie C che, pur di militare nel Livorno, ha deciso di sposare la causa amaranto e di giocare in Serie D, eppure il rinnovo del contratto di Bellini, in estate, non è stato così scontato: “Indossare la maglia del Livorno è, per me, un grande piacere e, se io sono un lusso per questa squadra, posso dire che questa squadra ha tanti lussi, tra chi è rimasto dallo scorso campionato e chi è arrivato in occasione del calciomercato estivo, perché è stata costruita per fare il salto di categoria: due di loro, Andrea Luci e Federico Dionisi, sono uomini che hanno vinto dei campionati e rappresentano la garanzia che questa squadra non si rilasserà nei momenti cruciali, unitamente alla filosofia di gioco che ha dato il Mister, anche perché abbiamo già dimostrato che, rilassandoci, siamo destinati a cedere il pallino del gioco e a fare meno bene di quanto abbiamo fatto oggi” ha concluso il numero 20 amaranto.
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