Esclusiva. Seravezza-Livorno, Toccafondi e Vannucci sul ricorso

03.02.2023 23:32 di Marco Ceccarini   vedi letture
Livorno e Seravezza
Livorno e Seravezza

Livorno – Sul ricorso presentato dal Livorno in merito al presunto irregolare utilizzo del calciatore Emanuele Maffei del Seravezza Pozzi, classe 2003, nella gara di domenica scorsa allo stadio Buon Riposo tra gli amaranto ed i verdeazzurri locali, Amaranta.it ha ascoltato quest’oggi, venerdì 3 febbraio, i presidenti delle due società per registrarne i differenti umori e le diverse posizioni.

“Se abbiamo sbagliato, accetteremo l’esito del Giudice sportivo sapendo di avere agito in buona fede. Eravamo convinti che la giornata di squalifica fosse stata scontata in occasione del primo turno del campionato Juniores dove il ragazzo non è stato convocato, essendo scattata la squalifica in quel torneo, per doppia ammonizione, alla fine della scorsa stagione. Pare invece che essa dovesse essere scontata nel campionato di Serie D. Mi preme in ogni caso ribadire la nostra convinzione di aver agito correttamente, qualora alla luce di un mutamento del regolamento, emergesse che abbiamo commesso un errore”, ha detto in esclusiva ad Amaranta.it il presidente del Seravezza, Lorenzo Vannucci. Che prosegue: “Una cosa, però, me la lasci dire. Sono molto amareggiato. Non tanto per il fatto che sia stato presentato un ricorso, nel calcio vanno e vengono, quanto perché a presentarlo è stato il Livorno, dato che con il presidente Toccafondi c’era un rapporto di fiducia e di amicizia. La squadra amaranto mi è personalmente sempre stata simpatica. Lo scorso anno, ad esempio, l’abbiamo aiutata quando, avendo il campo squalificato, le abbiamo concesso il nostro stadio. Lo abbiamo fatto volentieri. Se vedi che un amico sbaglia, lo avverti”.

Vannucci continua: “Ad ogni modo quello che mi amareggia di più è il sospetto che nel Livorno, forse, qualcuno sapesse da tempo di questa situazione che a noi era sfuggita per tentare di sfruttarla qualora gli amaranto non avessero vinto sul campo”. Sottolinea tuttavia che “Toccafondi prima di presentare il ricorso mi ha chiamato per mettermi al corrente della decisione” ed aggiunge che “ciò è apprezzabile”. Dopodiché chiosa: “Io però al suo posto mi sarei comportato diversamente”.

Il presidente del Livorno, Paolo Toccafondi, ad Amaranta.it ha invece affermato: “Prima di preannunciare il ricorso ho voluto chiamare personalmente il presidente Vannucci, che è un uomo perbene, un amico, per metterlo al corrente della nostra decisione. Mi ha detto che capiva la situazione. Avevamo ventiquattr’ore per fare il preannuncio e altre quarantotto per presentare il ricorso vero e proprio. Nonostante i tempi strettissimi, in segno di rispetto verso il presidente del Seravezza, ho voluto informarlo di persona”. E precisa: “Sul piano personale sono molto dispiaciuto. Sono perfettamente persuaso del fatto che in seno alla società del Seravezza Pozzi si sia agito in perfetta buona fede. Ma di fronte a una situazione irregolare che dovevamo fare? Livorno non è una piazza calcistica qualsiasi. Se un domani in città si fosse saputo che, pur essendo venuti a conoscenza dell’irregolarità, non avevamo agito, i tifosi avrebbero giustamente contestato. E io cosa avrei potuto dire loro? Quando si coprono certi ruoli, purtroppo, bisogna saper scindere le questioni personali da quelle societarie. Certe decisioni costano e sono dolorose”.

Toccafondi conferma inoltre che il Livorno ha chiesto la vittoria a tavolino della partita di Seravezza: “Abbiamo presentato ricorso chiedendo la vittoria, sulla base di quanto prescrive il regolamento, credendo di avere ragione. La squalifica, finché non scontata correttamente, rimane in essere”. Quindi conclude: “Abbiamo fatto quello che tutti, penso, avrebbero fatto. Vi sono diversi precedenti assimilabili al caso che abbiamo sollevato e gli esiti di questi precedenti ci fanno presumere di avere delle buone possibilità, fermo restando che la decisione spetta al Giudice sportivo”.