Livorno - La Pro Livorno Sorgenti ha fatto una stagione molto al di sopra delle aspettative terminando settima, l’impresa vera e propria sarebbe stata ottenere i playoff sfuggiti per una manciata di punti persi in un girone di ritorno a dir poco difficoltoso: in difesa infiniti infortuni che in alcuni casi hanno costretto alcuni giocatori a concludere prematuramente la propria stagione e in attacco Camarlinghi e Rossi non ci sono praticamente mai stati entrambi in contemporanea al massimo della forma tra la 18° e la 28° giornata, solo da maggio nelle ultime 7 partite il tridente completato da Granito è tornato quello visto, anche a livello di forma, nelle girone d’andata. È evidente quindi come la Pro Livorno abbia giocato peggio nel periodo che coincideva con la assenza di due migliori marcatori e col periodo di assestamento in seguito ad ogni infortunio che arrivava in difesa portando a casa soltanto 8 punti in quelle 11 partite, frutto di 2 vittorie e 2 pareggi.
Sono d’obbligo i complimenti ai due portieri che si sono avvicendati nel corso della stagione: Giorgio Blundo e Enrico Vozza, entrambi classe 2002 che sono stati autori di alcune prestazioni da ricordare nelle partite più importanti. Ci sono stati anche degli errori commessi ma data la giovane età hanno tutto il tempo per migliorare in vista degli anni a venire.
Il reparto difensivo è quello che ha sofferto di più a causa dei già citati numerosi infortuni, tanto che ad aprile è stato tesserato Alberto Lischi, jolly della difesa classe 1999 e ex capitano della primavera del Livorno Calcio. Considerando il rientro degli infortunati la difesa potrebbe aver bisogno di un altro innesto per compensare momenti di crisi numerica come ad aprile. Il migliore nel ruolo è stato Petri, partito come terzino destro ma nel finire della stagione adattato anche a centrale di difesa, 29 presenze e esperienza (classe 1989) fanno di lui il miglior interprete difensivo labronico della stagione 2020/21.
Il centrocampo è il vero motore di questa Pro Livorno, anche se tende a sfuggire un po' dai radar: Filippi e il 2002 Turini giocano davanti alla difesa e sono i “cervelli” della manovra affiancati da mezzali di spinta e inserimento come Brizzi, Bachini (altro 2002 che a causa di un infortunio è entrato stabilmente negli schemi solo da febbraio) e il subentrante Bulli ma soprattutto Claudio Costanzo, classe 1993, 31 presenze e 4 reti per un giocatore che partecipa ad ogni fase di gioco, la certezza del centrocampo biancoverde.
L’attacco senza girarci troppo intorno è la vera forza di questa Pro Livorno e il migliore di questa stagione è stato Giacomo rossi, il capitano, 17 gol in 27 presenze, la sua assenza e il suo rientro non al top sono uno dei motivi della mancanza di risultati di cui già discusso sopra, insieme a Petri sulla fascia destra nella prima parte di stagione vederli sovrapporre, giocare di sponda, saltare l’uomo e dividersi i calci piazzati è stato un vero e proprio spettacolo calcistico per gli occhi. Giulio Camarlinghi e Jonathan Granito completano un tridente fantastico, il primo grazie alle sue doti di dribbling da categorie superiori che costringono costantemente gli avversari al fallo e il secondo grazie alla sua capacità di giocare per la squadra abbassandosi nella ricezione del pallone alla ricerca dell’appoggio su una mezzala in inserimento che liberi la partenza di una delle ali o di un terzino, inoltre Granito è stato impiegato invertendolo con Rossi o con uno dei subentranti tra Casalini, Mancini e Matteoli, tutti ottimi giocatori e giovani forti chi di una velocità bruciante come il primo, chi di un fisico molto potente come il secondo e chi di in parte entrambe come l’ultimo, il più giovane e probabilmente anche il migliore tra i tre sostituti tirando le somme.
L’allenatore Matteo Niccolai e il suo vice Dario Bonini sono gli autori di questa annata memorabile per la Pro Livorno insieme alla società sempre molto vicina e presente a partire dal direttore sportivo Marco Braccini: identità di gioco, spogliatoio unito e duttilità tattica sono le chiavi. A maggio l’allenatore Niccolai si assenta dalla panchina della Pro Livorno a causa dell’aggravarsi della malattia della moglie Valentina che viene a mancare il 25 maggio, lo spogliatoio si stringe intorno al suo allenatore e rinnova una coesione come si vede in poche altre squadre.
Autore: Lorenzo Palma / Twitter: @Amarantanews
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