Un brusco risveglio

25.04.2022 19:07 di  Paolo Verner  Twitter:    vedi letture
L'espulsione di Torromino
L'espulsione di Torromino
© foto di Marco Ceccarini, Amaranta.it

Livorno - Gran brutta sconfitta, quella che il Livorno ha rimediato nella partita di andata degli spareggi promozione contro il Figline, un vero colpo da Ko rimediato quando, nonostante il cielo cupo e la pioggia battente che ha flagellato il prato ardenzino per tutti i 105 minuti dell'incontro, il barometro della partita sembrava mettersi sul bello: squadra in vantaggio, avversario inferiorità numerica a venti minuti dalla fine. Qualsiasi osservatore attento avrebbe capito che, in quel momento, sarebbe bastato spostare il baricentro della squadra all'indietro, con un cambio tra un centrocampista e un difensore, conservare il possesso della palla e predisporsi a sfruttare gli spazi che l'avversario, alla ricerca del pareggio, avrebbe offerto, per poter colpire in contropiede e chiudere la partita.

Così non è stato, di colpo è calato il buio. Luci, già ammonito, sì è lasciato andare a una scivolata evitabile, fatta per fermare una ripartenza che non sarebbe andata da nessuna parte e l'arbitro Labruna (molto discutibile il suo operato, per la severità e la fiscalità dimostrata) ha estratto il secondo giallo che lo ha estromesso dalla partita senza che dalla panchina si provvedesse al primo, auspicato, correttivo, facendo passare il tempo fino alla follia di Torromino, autore di un gesto pazzesco, inqualificabile e ingiustificabile per un giocatore della sua esperienza, espulso giustamente. Episodio che la guida tecnica, ancora obnubilata per la precedente espulsione, ha tardato a riparare: servivano due difensori, dentro, per fare diga davanti a Mazzoni e resistere fino al fischio finale. Ritardo che ha portato al pareggio degli avversari, all'ottasettesimo di gioco, complice una respinta centrale e corta di Mazzoni, addirittura al sorpasso, tre minuti dopo, nei quali praticamente il Livorno non ha più toccato un pallone, offrendosi come agnello sacrificale alla furia avversaria.

In sintesi, questo il sunto di una partita nata ed impostata male, schierando in campo una formazione poco adatta al campo pesante, con un centrocampo troppo leggero, mal supportato dagli esterni, Franzoni evanescente, Pecchia troppo grezzo, sarebbe stato più utile a far legna in mezzo al campo, con Giuliani, oppure Nunzi, al suo posto, Vantaggiato unica punta mal coadiuvato da Bellazzini, vagante in mezzo alla trequarti campo per tutto il primo tempo.

Di contro una squadra avversaria tosta, schierata molto bene in campo, cattiva, disposta anche ad usare mezzi al limite del regolamento ed oltre (il continuo provocare gli  amaranto con spinte e urla in ogni momento di gioco fermo è indicativo) ha sicuramente sorpreso l'undici amaranto, che probabilmente si aspettava un avversario più arrendevole e di più scarsa levatura tecnica, perdendo fin da subito il controllo della partita e chiudendo i primi quarantacinque minuti con il risultato fermo sul pareggio.

Mi sarei aspettato, a inizio ripresa, almeno due cambi: un esterno con più corsa al posto di Franzoni e Ferretti al centro dell'attacco, a far coppia con Vantaggiato. Aver lasciato fuori l'ariete amaranto fino ai minuti di recupero è del tutto incomprensibile, perché con la sua stazza e il campo pesante era l'unico che, là davanti, poteva tenere arroccati indietro i centrali gialloblu.

L'impressione è che sia stata affrontata la gara senza avere una conoscenza specifica dell'avversario e, forse, se nessuno mi smentirà, era opportuno mandare qualche osservatore, a primo posto acquisito, ad assistere alle partite delle avversarie, per poi relazionare il mister, invece di tenere tanta gente a fare passerella in tribuna... Infine, l'inspiegabile nervosismo, quasi a lamentare il delitto di lesa maestà da parte di una squadra avversaria irriverente, lo sgretolarsi come neve al sole di un gruppo che probabilmente, ieri, ha evidenziato la difficoltà ad esserlo fino in fondo, denotando la non compattezza tra anziani e giovani, nostro principale difetto, che si è trascinato per tutto il campionato e che la pochezza di molti avversari aveva nascosto. 

Adesso? Calma e gesso, nulla è ancora perduto, anche se siamo legati ai risultati delle nostre dirette avversarie. Sette punti servono e nove sono ancora disponibili. Si usi la testa, si prendano per costruttive le critiche che per tutta la giornata di oggi, lunedì 25 aprile, pioveranno sulla prestazione degli amaranto e si cancelli tutto. Ripartire da zero, come i punti della nostra attuale classifica del gironcino, preparando con raziocinio la trasferta contro il Tau Altopascio.

Angelini studi l'avversario, la società decida che, per le prossime partite, il gruppo stia assieme da sabato, magari in un albergo sulle colline; capisco che costa, ma fallire la promozione sarebbe tragico, anche in termini finanziari. Si facciano scelte ponderate, perché tra squalificati, ammoniti e infortunati, non c'è da stare allegri e si ritrovi la compattezza morale necessaria a vincere le prossime partite. I mezzi ci sono, le capacità pure. Fortunatamente non ci sono partite secche, ma da domenica è vietato sbagliare. Chi si estranea dalla lotta...