Livorno- E' iniziato da pochi giorni il ritiro della squadra amaranto in quel di Gubbio e con esso torna puntualmente d’attualità, tra un tuffo al mare e una birra ghiacciata, il vivere in maniera famelica la maglia amaranto, speranzosi finalmente di assistere a una stagione baldanzosa e ricca di soddisfazioni.
Le dichiarazioni di Spinelli di fine stagione di non voler imbattersi più in un finale thriller come quello appena vissuto, la conseguente conferma di mister Breda e l’acquisto da parte della società amaranto di un area dove far sorgere il nuovo centro sportivo, sono state una melodia piacevole per le orecchie dei tifosi.
Con il passare dei giorni però questa melodia sta subendo, ad intervalli più o meno regolari, delle noiose interferenze, che rendono meno fluida l’armonia che sembrava caratterizzare la nuova stagione.
La stonatura della mancata riconferma di Diamanti, che nonostante la carta di identità resta un fuoriclasse per la categoria, l’abbandono di un uomo spogliatoio come Mazzoni e la poca volontà di trattenere Valiani, stanno minando la serenità dei tifosi, che non percepiscono minimamente l’intenzione di sostituire i suddetti partenti con uomini di simile profilo.
Le società di oggi giorno son spesso costrette per ragioni di bilancio a prendere delle decisioni anche impopolari, cedendo magari uno dei prezzi pregiati per la salvaguardia dei conti. Ma qui è bene chiarire che nulla è dovuto a ciò, ma che è stato lasciato andare via il miglior giocatore di B, innamorato pazzo della piazza e conseguentemente la piazza di lui, con un ingaggio quasi da esordiente, senza neanche sedersi intorno ad un tavolino.
Adesso i tifosi tutti, anche quelli sempre schierati dalla parte della presidenza, si aspettano delle nette svolte in ambito di mercato.
Lo spogliatoio e la città di Livorno perdono in una botta sola tre elementi che insieme hanno collezionato più di trecento presenze con la casacca amaranto e che, eccezion fatta per il neo acquisto Morganella, certo non possono esser sostituiti solamente con dei giovani di belle speranze.
Se facciamo un analisi tecnica ad oggi il reparto difensivo sembra quello più idoneo per affrontare una stagione difficile e complicata come quella cadetta. I problemi vengono dalla cintola in su.
Attualmente in ritiro abbiamo solo tre attaccanti, che hanno concluso il passato campionato con un miserissimo bottino di sette reti.
Chi si intende di calcio conosce bene il detto che “dietro le squadre le fanno gli allenatori e davanti i presidenti”.
In poche parole, se vuoi esser protagonista devi prendere calciatori decisivi. E nove volte su dieci, per farlo, sei obbligato a spendere.
Cosa che oramai non è più da anni nelle corde dell’attuale presidente. La storia degli ultimi anni, ahimé, porta a pensare consapevolmente che molto difficilmente arriverà a vestire la maglia amaranto un qualcuno di navigato che sulla carta potrebbe garantirci una dote di gol importanti.
Probabilmente ci ritroveremo nuovamente con scommesse, prestiti e giocatori ormai in fase calante tra le mani, sperando che il mister riesca a ripetersi tirando fuori dal cilindro un qualcosa di magico.
Ad alimentare il poco entusiasmo tra i tifosi è stata anche la presentazione della nuova campagna abbonamenti. Prezzi alti in confronto alla media delle altre squadre di cadetteria. Ad Empoli, una corazzata che ambirà al titolo, un abbonamento in Maratona superiore coperta equivalente alla nostra gradinata scoperta, detto per inciso, costa 220 euro contro i 285 euro chieste a Livorno. A Benevento un abbonamento in curva costa, come a La Spezia 120 euro contro i nostri 160. Il tutto senza contare il fatto che comunque una giornata, molto probabilmente il tanto atteso derby col Pisa, sarà al di fuori di tale pacchetto, opzione che altre piazze hanno scelto di non applicare.
Mugugni anche sul mancato rimborso delle partite non godute per tutti i vecchi abbonati che non riusciranno a rinnovare la propria tessera. Se per chi rinnoverà sarà previsto un leggerissimo sconto, per il vecchio abbonato,che per volontà od impossibilità non rinnoverà la tessera d’abbonamento, non è previsto alcun indennizzo per le tre partite non disputate e quindi non fruite nella stagione appena conclusa. Roba da esposto all’associazione consumatori.
Per concludere, ogni presidente ,ogni elemento ai vertici di una squadra di calcio, non dovrebbe mai dimenticarsi che il calcio è uno sport popolare. E di riflesso di appartenenza.
Il tifoso va allo stadio per identificarsi e supportare i propri beniamini. Va allo stadio non per godere di uno spettacolo, ma per vedere, incitare e perdere la voce per undici gladiatori con indosso i colori della propria città. E per pretendere la partecipazione sugli spalti il tifoso va reso complice, va coinvolto, cercando di metterlo in condizione di affezionarsi, di credere ed identificarsi nella propria squadra di calcio.
Non certo adottando strategie consoni solo ad una perfetta, cinica, matematica logica aziendale che producono l’esatto effetto contrario.
Autore: Marco Girolami / Twitter: @amarantanews
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