Livorno, Lucarelli e Bottai al Goldoni per club popolare e della tifoseria

23.05.2024 19:43 di  Andrea Mercurio   vedi letture
Lenny Bottai
Lenny Bottai
© foto di Amaranta.it

Livorno - La serata di ieri, mercoledì 22 maggio, al teatro Goldoni, è stata suddivisa in due parti principali: nella prima l'ideatore ed il portavoce del progetto Andrea Locatelli ha esposto il piano per acquisire la società dall'attuale patron Joel Esciua, nella seconda parte hanno invece preso la parola diverse personalità legate al mondo amaranto tra cui Lenny Bottai, esponente della Curva Nord, e Cristiano Lucarelli, attaccante e bandiera del Livorno nonché ex allenatore.

Bottai ha fin da subito sottolineato i meriti del progetto di Locatelli: “Conosco la sua (di Locatelli, ndr) abilità e capacità nel gestire azioni e progetti di questo genere. Mi sento di dire che la Curva non può che approvare un progetto come questo, che è una grande sfida sicuramente, ma i livornesi sono da sempre pronti alle grandi sfide. Noi dobbiamo riconquistare la nostra libertà di andare allo stadio e sentire di partecipare ad una cosa nostra, quell'inno non è solo calcio, ma è sangue e viscere quindi se non ora quando?”

“Noi ci approcciamo a questa nuova battaglia sperando che chi ha preso il Livorno un anno fa e ripreso la distruzione del legame che c'è tra i tifosi e il calcio, possa lasciare il passo. All'attuale presidente non andava bene cosa faceva e pensava la Curva e infatti la rottura è avvenuta quando si è presentato sotto il settore con il telefonino a riprendere i ragazzi dicendo voi non entrate più nel mio stadio perché avete attaccato la bandiera palestinese e per me questa è una cosa inaccettabile a prescindere da qualsiasi opinione uno possa avere. Il calcio è un fatto popolare e va gestito in maniera popolare”.

Sulla questione abbonamenti Bottai risponde: “Mai chiesto di avere abbonamenti gratis, la Curva andò a chiedere di abbassare i prezzi visto che l'anno prima costava 50 euro meno e lui di riposta li ha alzati dicendo che chi non ha i soldi non viene allo stadio. Questo non è il nostro modo di vedere il calcio e siccome ha fallito anche sportivamente credo sia arrivato il momento di accompagnarlo gentilmente alla porta”.

L'ex attaccante numero 99 ha preso la parola subito dopo commentando la serata e il progetto: “Locatelli lo conobbi nel 2006 e già al tempo mi disse che prima o poi sarebbe riuscito a far parte del Livorno, mi ha colpito, credo sia un progetto molto bello e che possa incominciare proprio qui. C'è un 49% che compra il 100% delle quote e ne regala una parte ai tifosi compresi quelli che soffrono e vanno in galera o pagano per questa maglia che meritano di decidere in prima persona e non in base all'umore dei vari presidenti che si sono succeduti.”

Per commentare il difficile rapporto tra tifoseria e la presidenza Lucarelli racconta un aneddoto di qualche anno fa: “Nel 2006 a Roma e io altri 5 giocatori, non livornesi, andammo a parlare con il questore per chiedere di liberare gli ultras fermati durante la partita, adesso sembra cambiato il mondo. Ai tempi giocatori e società dialogavano con i tifosi e questa era la forza di questa piazza che io ho ereditato da Protti, Vanigli, Tancredi e da Osvaldo Jaconi. Lo racconto non perché l'ho fatto io, ma perché 5 o 6 ragazzi, tra cui uno straniero mi vennero dietro per difendere i tifosi per difenderli e non cercare di farli denunciare.”

"Questa tifoseria è in grado ed è matura per decidere chi è da Livorno e chi no ed è per questo che ho appoggiato questo progetto. La tifoseria è pronta per portare a Livorno per prima un progetto rivoluzionario nel calcio che sono convinto verrà seguito a ruota da tante altre squadre importanti. Un eventuale no non è un no a Locatelli, che è il coordinatore del progetto, ma è un no alla città di Livorno e ai suoi tifosi”.