Bandecchi replica alla Nord: "Livorno non è vostra, è la nostra città'"

28.07.2022 22:12 di Anna Viola   vedi letture
Bandecchi replica alla Nord: "Livorno non è vostra, è la nostra città'"
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© foto di Image Sport

Livorno – Non accennano a diminuire le polemiche sulla maglia indossata dall’imprenditore Stefano Bandecchi, sponsor del Livorno e di altre realtà sportive cittadine con la sua Unicusano, durante una diretta su Instagram. La maglietta proponeva lo slogan “Belli come la vita, neri come la morte”, slogan che in origine fu del fascismo repubblicano e che in seguito è stato “riciclato” come motto dei Parà della Folgore.

Bandecchi, stigmatizzato per la sua iniziativa da più parti, compresi molti tifosi del Livorno, ha rivendicato i suoi trascorsi nella Folgore e ha detto di sentirsi ancora nell’animo un paracadutista, aggiungendo però di non essere fascista e di essere anzi disposto a portare in Tribunale chi lo accusa di fascismo.

“Bandecchi, la nostra città lasciala stare… fascista portaci in Tribunale”, hanno scritto gli ultras del Livorno in uno striscione apparso sui muri dello stadio Picchi

La reazione dell’imprenditore livornese, oggi, giovedì 28 luglio, non è tardata ad arrivare: “Cosa vuol dire che devo lasciar stare Livorno? Livorno non la posso certo spostare io. E' ben posizionata tra Pisa e Grosseto. Voglio però ricordare che quella è la nostra città, non la vostra. Voi continuate a fare il vostro lavoro di tifosi, mentre io continuerò a finanziare e sponsorizzare le squadre a Livorno, perché Livorno è una città a cui tengo tanto e non vedo l’ora di vederla risorgere. Voi continuate con le vostre idee, io continuerò con le mie senza cambiare una virgola. Ma che a Livorno soffi ancora il vento o ci siate voi della curva Nord a me non cambia una minchia. Io continuerò ad investire nelle cose in cui credo, aiuterò chi va aiutato e continuerò ad essere un livornese. E' come avere un fratello: a volte non hai un fratello che ti piace, ma te lo devi ciuccia'”.