Gare remiere. Risiatori e Palio, a giugno i gozzi scaldano i motori

18.06.2021 19:43 di  Jacopo Morelli  Twitter:    vedi letture
Gare remiere. Risiatori e Palio, a giugno i gozzi scaldano i motori

Livorno – Giugno. Per Livorno questo mese ha mille significati. A giugno riaprono i bagni, a giugno si va sul Romito, a giugno la sera si esce sul mare con gli amici ed i pomeriggi sono infinite giornate baciate dall’oro caldo del sole. Tuttavia giugno è anche il momento in cui passeggiando sul lungomare della Terrazza è possibile vedere i gozzi delle cantine che sono mossi dalla braccia dei vogatori. Perché giugno è il mese che sancisce la quiete prima della tempesta. E’ il mese che precede le gare remiere più attese: la Risiatori e il Palio Marinaro.

La prima è sinonimo di fatica. Inaugurata nel 1978 su volontà della famiglia Neri, questa gara ricorda i grandi sforzi degli antichi scaricatori di porto livornesi che, a costo di poter perdere la vita, sfidavano il Dio del mare Poseidone per riuscire a raggiungere le navi all’ingresso del porto, e di conseguenza, il loro bottino. Non esistevano regole, solamente la legge del più forte. Chi non fosse riuscito ad arrivare per primo, avrebbe dovuto ritentare il giorno dopo.

Sono 7600 i metri che, dalla Torre della Meloria fino all’arrivo in Borgo Cappuccini, i vogatori devono fronteggiare con tanta forza nelle braccia e soprattutto nella testa. Alla resistenza che le braccia devono contrapporre ai remi però, c’è anche quella che i vogatori sono costretti a risparmiare per gli eventuali “abbordaggi”. I gozzi infatti sono liberi di scontrarsi, e l’uno può mettere a repentaglio la gara dell’altro.

Il Palio Marinaro invece è la gara che esprime al massimo lo spirito marino livornese. Questa competizione ha radici antichissime, che arrivano addirittura a toccare la grande famiglia fiorentina dei Medici. Come la Risiatori, il Palio nacque grazie ad antichi marinai livornesi, che per allenarsi a sopravvivere alla dura vita nel profondo blu, correvano su rozze imbarcazioni. La danza dei vogatori si svolge al largo della Terrazza Mascagni dove, in una gara che dura dieci minuti, si deve stare attenti a non rendere fumo tutti i numerosi sforzi che sono stati fatti sin qui. Concentrazione è la parola d’ordine, ed ogni movimento deve essere coordinato con il gruppo, un errore potrebbe rovinare un’intera stagione.

I gozzi che partecipano alle gare sono otto, ciascuno con dieci vogatori ai remi più il timoniere, che ha un ruolo fondamentale nel Palio al giro di boa. Ognuna di esse sarà spettacolare ed esaltante, dato che lo scorso anno, causa covid, queste due gare non sono state disputate.

Nell’albo d’oro della Risiatori e in quello del Palio quindi siede il Venezia, che nel 2019 è riuscito nella doppietta. A dirla tutta, l’armata rossa veneziana campeggia sul gradino più alto del podio della Risiatori dal 2009. Per leggere il nome di un’altra cantina infatti, dobbiamo scendere fino al 2008, quando fu l’Ovosodo a trionfare. Anche nell’albo d’oro del Palio, nelle ultime due competizioni svolte, troviamo il Venezia (primo posto nel 2018, primo posto nel 2019, ndr). La cantina veneziana quindi dovrà tentare di tenere a bada un Borgo Cappuccini che viene da una vittoria nell’ultima gara disputata, e che sicuramente avrà molta voglia di ripetersi aggiornando un albo che ormai da troppo tempo accoglie gli stessi ospiti. Oltre però a queste due cantine, che da anni ormai si scontrano per il gradino più alto del podio, c’è da tener d’occhio chi segue.

L’equipaggio della sezione nautica Ardenza infatti potrebbe assumere la parte di una comparsa poco gradita per i gozzi dominanti. Insieme dal 2019, prima che scoppiasse la pandemia, il gruppo degli ardenzini è unito da un legame forte, cosa non da poco in questo sport. Un rapporto che ha migliorato notevolmente le prestazioni in mare, dove la barca sembra molto più leggera rispetto ad altri periodi per la cantina verde rossa. Questi due mesi saranno molto importanti per loro, dato che avranno la possibilità di continuare il loro periodo positivo e farsi largo tra i grandi. L’Ardenza però, con lo sguardo voltato verso l’alto, deve anche prestare attenzione a Ovosodo, Pontino e Salviano, che sicuramente non vorranno render la vita facile a nessuno.

Quando nello sport entra in gioco un carico di fatica così grande, non si lascia nulla al caso, soprattutto quando in quel gioco è compreso il salmastro e la passione di una città intera. Anche al centro della “griglia” quindi la battaglia si preannuncia accesa e piena di emozioni, con un terzo posto conteso da più rioni.

Ad inseguire sono Labrone e San Jacopo. Quest’ultimo cerca la prima vittoria in entrambe le competizioni, o almeno un buon risultato che potrebbe evitare di vanificare gli sforzi fatti sin qui. Mentre nelle orecchie dei vogatori del Labrone ronza un nome conosciuto in città, quello di Cristiano Lucarelli. Sembrerebbe infatti che l’ex capitano del Livorno sia pronto a salire sul gozzo in vista del palio. Lucarelli infatti proprio in questo periodo sta svolgendo delle uscite in mare con il gozzo amaranto. Se queste voci dovessero confermarsi, un esordio tinto del colore della fatica attenderebbe Lucarelli, che senz’altro però sarà bilanciato dalla consapevolezza di aver toccato con la mano, una parte della storia che caratterizza la nostra città.

Nel riflesso dorato del mare a largo delle coste livornesi si intravede quindi un’estate calda, soleggiata, ma soprattutto ricca di emozioni. E siamo solo a giugno.