Livorno – Nei primi tre campionati (2008/09, 09/10 e 10/11) vissuti dai Lions Livorno in B, erano già protagonisti, sei giocatori attualmente nel roster amaranto. Si tratta degli avanti Luciano Scardino, Alberto Giusti, Federico Ciapparelli, Maurizio Sarno e Diego Tamberi e del mediano di mischia Andrea Siviero. Ha esordito in B (e in assoluto nel mondo seniores) con la maglia Lions, nella stagione 2008/09, anche il terza linea Giacomo Bernini, che poi, giovanissimo, ha effettuato il gran balzo tra i professionisti, per rientrare nell’ovile amaranto, per una precisa scelta di vita, nel 2019. In ogni caso, i succitati sette esperti atleti, con il loro lavoro – svolto non solo all’interno del rettangolo di gioco – hanno contribuito in modo significativo alla crescita costante della squadra, ora solida realtà della cadetteria. Il sesto posto occupato al momento dello stop del torneo 2019/20 di B, girone 2 (il raggruppamento del centro Italia) rappresenta per i Leoni un punto di partenza e non di arrivo, per nuove mete ancor più prestigiose. Tra i ‘magnifici sette’ e più in generale nell’attuale rosa dei Lions, solo un giocatore, il flanker Diego Tamberi, era già attivo con gli amaranto nel primo anno dei Lions nel mondo seniores. Il terza linea, dapprima sotto la guida di coach Massimo Goti e poi sotto la conduzione tecnica di Giampaolo Brancoli, si è ritagliato un ruolo importante nei salti di categoria dalla C1 alla B del 2008 e del 2019. Nel suo palmares, dunque, due promozioni.
“Il 15 giugno 2008 – ricorda con grande piacere Tamberi, terza linea, classe ’88 – in occasione della trionfale gara di ritorno della finale per la B, disputata sul ‘nostro’ campo di San Piero a Grado, contro il Reno Bologna, ero titolare, come flanker, con la maglia numero 6. Un sogno realizzato”. “Ho cominciato l’attività rugbistica nel 2000, proprio quando è nata la società dei Lions: sono stato, a 12 anni, uno dei primi tesserati del club. Dopo la classica trafila nelle giovanili, ho avuto, nell’annata 2006/07, la fortuna, di poter esordire tra i seniores, nel Cus Pisa, confrontandomi e imparando tanto da giocatori di pari ruolo di esperienza come Edoardo Biagi, Lorenzo Rossi, Alberto Bani, Federico Botteghi e Gabriele Montagnani. L’intento era quello di creare le basi per poi, nell’annata successiva, allestire una prima squadra Lions, facendo una selezione dei giocatori dell’allora CUS, integrandoli con coloro che stavano ‘maturando’ nell’under 18”. “Nella stagione 2007/08, è stata dunque ‘creata’ una prima squadra Lions. Tra Lions e CUS c’era un rapporto strettissimo: abbiamo fatto un gruppo unico, con le due formazioni che si sono, entrambe, esaltate, in C (C1 per gli amaranto, C2 per i gialloblù, ndc)”. “Ricordo perfettamente che alla vigilia della decisiva sfida di ritorno con il Reno, eravamo molto concentrati, tesi e motivati. Volevamo tutti quanti ribaltare la situazione dopo la sconfitta, 22-18, dell’andata. Le emozioni provate in quel momento erano amplificate dal collettivo molto unito e compatto e dalla spinta che riusciva a trasmettere l’allenatore dell’epoca Massimo Goti. Si respirava ‘un’aria di rugby’, anche grazie a Franco Mazzantini, che quel giorno girava in silenzio intorno a noi. Goti e Mazzantini sono stati fondamentali per la mia formazione sportiva ed umana. Dovrei menzionare tutti i giocatori di quell’anno perché a noi giovani hanno insegnato molto e gettato le basi e i valori che contraddistinguono il meraviglioso gruppo di oggi. L’elenco delle persone da ringraziare è davvero lungo. Mi piace però fare i nomi, oltre a quelli già citati, di alcuni personaggi importanti che, in quella stagione e in quelle successive, hanno contribuito alla crescita mia e di quella dei miei fratelli: Emanuele Bertolini, Michele Pelletti e Daniele Conflitto, che mi hanno allenato, e Luca Santoni, Francesco Pacini e Niccolò Gaetaniello, compagni di squadra che hanno poi passato il ‘testimone’ a noi ora ‘vecchi’ atleti”. “Tanti gli sportivi presenti a quella indimenticabile partita di metà giugno. Giocammo quella sfida con il caloroso appoggio dei ragazzi del CUS Pisa e dei ragazzi delle squadre under (tra cui giovanissima futura stella dei Lions, il mediano Matteo Magni)”.
L’indimenticabile affermazione con il Reno 23-0 permise di celebrare la prima promozione in B. “Sfortunatamente, subito dopo quella favolosa gara con i bolognesi, mi sono infortunato alla spalla. I tempi di recupero, dopo l’intervento chirurgico, furono piuttosto lunghi. Ho giocato poco nelle prime due stagioni di B, quelle concluse con il raggiungimento di due meritate salvezze. Successivamente sono andato in Australia, non per giocare a rugby, o comunque non prevalentemente per quel motivo”. Poi il ritorno in Italia, a gustarsi nuove conquiste con la maglia amaranto. “Siamo andati ad un passo dalla seconda promozione in B sia nel 2013, sia nel 2014 e poi anche nel 2018. Le ‘beffe’ vissute ci hanno dato ulteriori stimoli. Favolosa la promozione colta sotto la pioggia, sul nostro splendido campo ‘Priami’ di Stagno, il 5 maggio 2019. Un trionfo (62-7 il punteggio nel ritorno dei playoff, contro la malcapitata Olbia, ndc) colto di fronte ad una grande cornice di pubblico”. Il torneo 2019/20 di B, girone 2, è stato interrotto dopo la prima di ritorno, per l’emergenza della pandemia da Covid-19. Nelle undici partite disputate, i Lions – con all’attivo sei successi e cinque sconfitte – stavano mostrando buoni numeri. Tamberi ha giocato titolare le prime nove gare, prima di saltare, per infortunio, i confronti interni con il Parma’31 e con la Capitolina Roma cadetta. “Comprese quelle due gare nelle quali sono stato costretto alla tribuna, abbiamo chiuso con una striscia di tre vittorie. Stavamo attraversando un buon periodo di forma. Non c’è purtroppo la controprova, ma sono convinto che anche nelle restanti nove partite in programma avremmo colto altri buoni risultati”. Tamberi, nelle ‘sue’ nove gare, è stato impiegato in otto circostanze nel ruolo naturale di terza ala ed in un’occasione sui trequarti. “Nel derby cittadino con il Livorno Rugby – dice ancora il 32enne giocatore – sono stato utilizzato al centro, per necessità tattica. Le sensazioni che a tutti quanti ci ha regalato il derby con i biancoverdi del 3 novembre sono state indimenticabili. Abbiamo perso quel confronto, a testa altissima, 21-11. Sono sicuro che se avessimo regolarmente giocato, il 22 marzo, il confronto di ritorno, sul ‘Priami’, avremmo ottenuto un risultato migliore”..
Autore: Gabriele Gianfaldoni / Twitter: @amarantanews
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