Livorno – Poteva andare peggio? Difficile. Il girone di andata del Livorno si conclude al “Breda” di Sesto San Giovanni in un clima di desolazione e rassegnazione. Persi i giocatori che hanno chiesto e ottenuto lo svincolo (su alcuni meglio stendere un velo...) alle prese con infortuni e un mercato bloccato, gli amaranto salgono nella 'fu' Stalingrado d'Italia con il morale sotto i tacchi. Reduci da due sconfitte consecutive e con il –5 sul groppone gli amaranto, o meglio, quel che ne resta, devono trovare le forze per un sussulto d'orgoglio. Un pugno di ragazzini e tanta voglia di non arrendersi. O almeno di provarci. Questo è il massimo che si può chiedere ma, come ha ricordato senza pietà la partita con la Pro Patria, basta una modesta squadra di categoria per mettere al tappeto senza troppi problemi il Livorno attuale.
Domenica pomeriggio gli amaranto affrontano una squadra che ha raccolto la miseria di un punto nelle ultime sei partite e che, con tutta evidenza, vede il Livorno come la preda tanto attesa per tornare a fare bottino pieno e puntellare la classifica.
Per quanto riguarda le formazioni Dal Canto, che deve rinunciare agli infortunati Mazzeo e Bussaglia potrebbe lanciare dal primo minuto Nunziatini a centrocampo e Canessa in attacco. Dietro fiducia al tandem Deverlan-Sosa. Per dare un minimo di estro e inventiva servirà il miglior Haoudi, inevitabilmente un po' appannato nelle ultime uscite. In casa biancoceleste la Pro si dovrebbe disporre con il 433 con il tridente formato da Scapuzzi, Mutton e Cominetti. Ha salutato la compagnia il centravanti De Respinis (5 reti per lui) che si è accasato al Piacenza. Al suo posto (ma difficilmente partirà titolare) il nuovo acquisto Ngissah. In difesa Giubilato è tale di nome e di fatto. Ammonito nel match perso contro la capolista Renate per lui è scattata la squalifica, non ci sarà. Out anche gli infortunati Parrinello, Gianelli e Spaviero.
Fischio di inizio domenica alle ore 15. Si chiude un girone di andata con qualche luce e tante, tantissime ombre. Il guaio è che le tenebre, al momento, sono ancora fitte. Spiragli non se ne vedono. E se qualcosa (anzi, tutto) non cambia anche il ritorno pare segnato.
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