Livorno – Prima conferenza stampa per il neo arrivato mister Vincenzo Esposito per la sua prima partita che sarà domani, domenica 27 novembre, contro il lucchesi del Tau Altopascio all’Armando Picchi. Un prepartita insolito e più lungo degli altri per ovvi motivi dove il mister ha spaziato su svariati temi e si è parlato poco della partita in sé e più del contesto dando anche opinioni dure e schiette come sul terreno di allenamento e sulla qualità complessiva della rosa.
Esposito comincia dicendo: “Non ho la super-dote di poter rivalutare in 30 secondi tutti, parto sempre dall’unità. Cerco di capire le problematiche esistenti perché sennò io non sarei qui, in 4 o 5 giorni qualcosa ho capito e parallelamente ho cercato di dare un’idea che mi aspetto proveremo a mettere in campo. Sono aspetti fondamentali che hanno come finalità anche il collettivo, dare un senso di collettività profonda, questa squadra ha bisogno di andare dentro a dei connotati di gioco ben precisi. Se pensate che in 4 giorni riesca nell’impresa… Non mi aspetto niente se non disponibilità e tentare. La squadra si accende bene per 20-25 minuti, manca totalmente la parte della gestione, il capire il momento della partita, l’attuare la fase di possesso senza accelerare con la disponibilità di tutti per controllare il gioco e rifiatare, questo è mancato. Il livello fisico aerobico, della corsa c’è, le caratteristiche dei ragazzi non producono tanta esplosività per cui in campi stretti come il sintetico del Magnozzi va in difficoltà ma nei campi grandi ha un vantaggio perché sa esprimere una corsa in verticale, lunga che ha. A livello mentale ha subito un trauma del cambio allenatore, non è una squadra che sta bene sul piano della serenità ma è seria e che sta cercando di venire dalla mia parte e di diventare squadra come intendo io. La disponibilità è stata totale, sono io a capire se è formale o reale.”
Poi prosegue dando dure opinioni sul campo di allenamento e sulla squadra: “Per quello che riguarda il campo di allenamento non vengo certo io a scoprire qua che ci sono difficoltà strutturali come nel 99% delle società di questo livello. L’Italia è messa malissimo, le città sono messe male, gli investimenti sugli impianti sportivi sono sempre stati scarsi e particolarmente in Toscana questo è un fenomeno che riguarda tutti noi toscani che abbiamo difficoltà. Facciamo due sport diversi: qui è uno sport, allo stadio è un altro. Gli spazi, le distanze, l’aspetto cognitivo… Qui è una gabbia e esegui senza quasi pensare mentre di là devi decidere. È normale che una squadra poco serena ad un elemento negativo va in difficoltà, vedo una squadra che sta soffrendo, a livello unitario in alcune espressioni, i ragazzi più giovani sono sempre il riflesso dell’emotività del gruppo portante, se è in difficoltà i giovani ne risentono e si impauriscono. Domani spero di dirvi cose diverse ma domani ci sta vi dica le stesse cose. Non so quando vedrò la squadra che intendo io perché non lo posso sapere, mi adopererò con tutte le forme com’è giusto che sia perché la verità è quella ma farò di tutto. Cercherò sempre di produrre una squadra sana ma se ci sarà qualcosa di storto o di diverso dev’essere in grado di fare la differenza e giustificare così la sua diversità sennò giocano 11 sani, anche più scarsi ma sani. Poi c’è la società che se compra il centravanti da 50 gol siamo tutti contenti. Pecchia e Neri sono fuori, Russo è squalificato, Rodriguez ha avuto un problema virale ma poi è guarito.”
Autore: Lorenzo Palma / Twitter: @Amarantanews
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