Livorno – Una questione sull’utilizzo dello storico “dollaro” dell’Unione Sportiva potrebbe sorgere e in ultima ratio costringere la società amaranto a cambiare il logo del club. Ma si tratta, come detto, di un’ultima ratio. Secondo quanto risulta ad Amaranta, infatti, la questione è al centro di approfondimenti da parte della curatela fallimentare dell’Associazione Sportiva Livorno che fu di Aldo Spinelli.

La curatela, secondo quanto appreso dalla redazione di Amaranta, avrebbe fatto valutare il dollaro Usl da una società specializzata ravvisando che il valore sarebbe di una determinata cifra (si parla di circa 80 mila euro ma non vi è certezza, ndr). Al tempo stesso occorre verificare se può ravvisarsi un collegamento tra il logo Asl e il logo Usl, il quale però è antecedente, come ideazione ed utilizzo, a quello dell’Associazione Sportiva. Essendo queste indiscrezioni, naturalmente, il condizionale è d’obbligo.

Il marchio grafico, ossia il dollaro Usl, appartiene ad Enrico Fernandez Affricano, presidente onorario dell’Unione e presidente del club amaranto Magnozzi Fides, mentre il marchio nominativo, ovvero Unione Sportiva Livorno, è in possesso del club Magnozzi Fides che ne ha concesso l’uso alla società amaranto.

“Ho registrato il marchio grafico e quello nominale nel 2021 e ho regalato quest’ultimo, cioè il nome Unione Sportiva Livorno 1915, al club Magnozzi che lo ha concesso in uso al Livorno. Al tempo stesso ho personalmente dato in uso gratuito alla società amaranto anche il marchio grafico, ovvero il ‘dollaro’ che intreccia la sigla Usl. Sia il nome Unione Sportiva che il ‘dollaro’ sono elementi storici e fondanti del calcio livornese, patrimonio culturale e sportivo della città, entrambi risalenti addirittura al 1915, ossia a un periodo molto antico e decisamente antecedente la realizzazione del marchio Asl che ha contraddistinto il Livorno di Spinelli. Chi ha preso spunto dal precedente marchio, semmai, è chi ha disegnato il simbolo Asl e non viceversa”, afferma il presidente Fernandez Affricano. Che aggiunge: “Credo che la denominazione e il marchio, come i mobili storici ed i trofei, debbano alla fine essere condotti nella proprietà della città di Livorno”.

A giudicare da quanto afferma Fernandez Affricano, dunque, vi sono le premesse affinché il nodo possa sciogliersi. L’augurio che ci sentiamo di fare è che sulla questione non si debba ricorrere al giudizio di un Tribunale. Solo in estrema ratio, pertanto, il Livorno di Joel Esciua dovrebbe essere costretto a rinunciare al “dollaro” e ad utilizzare un nuovo e diverso logo.

Sezione: Calcio / Data: Gio 03 luglio 2025 alle 16:14
Autore: Articolo Redazione
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