Livorno - In un momento non molto felice nel cammino della rinascita dell’Unione Sportiva Livorno, dove la squadra è soggetta, giustamente, alle critiche piovute dopo risultati altalenanti, c’è bisogno di certezze e, quando si parla di certezze in casa amaranto, non può che venire in mente Igor Protti. In particolar modo quando la vecchia Unione rischia di vedersi sfilare da sotto gli occhi un primo posto in cui sedeva comoda dall’inizio del campionato, dopo aver mancato l’appuntamento con la vittoria nelle ultime sfide. Questo è stato il motivo del vento che ha alzato il mare intorno a Buglio ed il suo gruppo e dopo la conferma di fiducia nei confronti dello stesso mister ribadita dal presidente Paolo Toccafondi, ecco che Protti si fa avanti per placare le acque e rispondere a tutte le perplessità e incertezze che saltano fuori in momenti di confusione come questo. Molto probabilmente la voglia di rivedere il Livorno ad alti livelli, ma soprattutto le aspettative che veste la squadra amaranto, portano a sottovalutare un campionato di livello come l’Eccellenza. Non va dimenticato, per esempio, che gli avversari in campo sono ragazzi che giocano nelle stesse squadre da molto tempo, fattore invece che manca ai giocatori del Livorno per i motivi che tutti sappiamo. Affinare l’intesa è compito di Buglio, è vero, ma è anche il frutto che si coglie dopo mesi di lavoro insieme. Senza dubbio, queste difficoltà, presenti in ogni campionato, specialmente se si indossa la maglia amaranto, aiuteranno la rosa a compattarsi, evidenziare i problemi e imparare a fidarsi sempre di più l’uno dell’altro.
Ecco che cosa ha detto il club manager dell’Unione Sportiva Livorno, Igor Protti, davanti ai microfoni della stampa al campo sportivo delle Sorgenti, a sostegno della rosa amaranto in un momento di foschia.
“Faccio un passo indietro. Purtroppo non sono più alle prime armi, ma un po’ di calcio l’ho vissuto sia da calciatore che da dirigente. Quando all’inizio venne costruito il nuovo Livorno, c’era giustamente un grande entusiasmo e sostenni che sarebbe stato un campionato difficile, con momenti difficili dove avremmo dovuto lottare sempre uniti. Questo perché so che nel calcio serve tempo per ricostruire qualcosa, non esistono bacchette magiche. Noi siamo ripartiti da zero e per me è naturale che ci potessero essere delle difficoltà. Ovviamente perdere non piace a nessuno, non voglio perdere quando gioco a carte, figuratevi a calcio. Chi lavora come Buglio, tutti i giorni, con voglia, passione, professionalità e serietà non può far altro che raccogliere nel tempo i risultati. Ho vinto tre campionati con il Livorno e per tre volte abbiamo iniziato e finito la stagione con gli stessi allenatori. La continuità quindi è fondamentale. Nel calcio non ci sono scusanti, non siamo perdenti, ma dobbiamo ricordarci che questa squadra è stata creata a pochissime settimane dall’inizio del campionato. Quando è partita la stagione abbiamo cominciato a perdere per vari motivi giocatori importanti, squalifiche ed infortuni. Questo per un allenatore non è facile, ed insieme riusciremo a trovare una soluzione per fare meglio, su questo non c’è dubbio.”
Protti ha spiegato come l’entusiasmo iniziale non abbia fatto in modo di nascondere piccole difficoltà, presenti in ogni squadra:” Questo aspetto è importante da valutare. Vedo tutti i giorni i ragazzi e quando in campo troviamo una complicazione, la sensazione è che subentri un po’ di preoccupazione eccessiva. Ma non vuol dire essere arroganti o presuntuosi, anzi, forse evidenzia una poca sicurezza nei mezzi a disposizione. Credo che questa squadra debba capire che dobbiamo diventare una squadra forte ed in parte lo siamo già. Non accetto la superficialità, guardo come si allenano i ragazzi e garantisco che ci mettono tutto, sempre. In una partita ci sono momenti in cui sembra di poter far gol in maniera facile ed altri in cui ne subiamo tanti troppo facilmente. Questo evidenzia una mancanza di equilibrio che ci fa passare da un momento di grande carica ad uno di grande insicurezza. La partita non deve condizionarci, siamo noi a dover condizionare la partita. Serve continuità ed il tempo ci aiuterà, da calciatore ho sempre raggiunto un obiettivo dopo tanta fatica. Piacerebbe a tutti vincere senza fare fatica, ma non mi è mai capitato e credo non capiterà mai.”
Sulla personalità e la comunicazione:”Punto molto sul fatto di essere uomini. Ognuno di noi deve capire cosa può e deve fare meglio perché questo momento cambi. La personalità deve venir fuori attraverso la forza e la consistenza del gruppo. In campo i ragazzi devono tirare fuori da ognuno di loro la forza per reagire. I ragazzi sanno dove possono migliorare, non trovano alibi e questo mi fa essere ottimista. La squadra forte è quella che riesce a superare queste situazioni. Indossare questa maglia non è semplice, in particolar modo quando la indossi per vincere. Dobbiamo crescere sotto il punto di vista dell’equilibrio mentale. Non solo, ma anche la comunicazione è fondamentale per essere un gruppo. Ci aiuta a prevenire situazioni scomode perciò anche sotto questo aspetto dobbiamo migliorare.”
Infine, Protti si è espresso sulle ansie che potrebbero derivare dalla mancanza di risultati. Tuttavia, la squadra è stata criticata molto per questo. In questi giorni si è parlato di mancanza di dignità da parte dei giocatori del Livorno. Forse, parlare di questa carenza potrebbe risuonare eccessivo, ed evidenzia una fretta di rivedere il Livorno in alto che porta a sottovalutare un campionato che senz’altro non aderisce al Dna amaranto, ma che, ora come ora, deve essere affrontato insieme a tutte le sue insidie. “Non dobbiamo farci prendere da timori e ansie varie. I ragazzi devono restare sereni, non è successo niente di irrisolvibile. Dalla loro parte ci sono i tifosi, che ci hanno sempre accompagnato e fischiato solamente alla fine, domenica. Questo ci sta, la prestazione non è stata all’altezza. So che cosa ha dentro il tifoso, ed è normale reagire ad una sconfitta senza valutare a caldo cosa è stato costruito nei mesi precedenti. La passione non deve sovrastare la pazienza, a volte però accade. Da giocatore ho vissuto moltissimi momenti e so che il tifoso è intelligente ed il sabato non mancherà per tifare di nuovo nonostante la sconfitta. Noi dobbiamo fare di tutto per mandarli a casa felici e questo non può che non essere uno stimolo.”
Il passato, il presente ed il futuro del Livorno ha diffuso quello che è il suo pensiero, in questo momento. Un pensiero che viaggia sulla definizione di tempo e pazienza, con questi fattori la squadra potrà crescere ed acquisire tutto ciò che manca. Gli amaranto stasera attenderanno i risultati delle avversarie, giusto per avere uno stimolo in più domenica sul campo di Piombino. In effetti, i momenti difficili forgiano il carisma e la voglia di migliorarsi in un gruppo, solo affrontandoli adesso il futuro potrà rivelarsi meno minaccioso nella sua imprevedibilità. Lavorare, sapendo che i più forti tra tutti i guerrieri sono proprio il tempo e la pazienza.
Autore: Jacopo Morelli / Twitter: @amarantanews
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