Livorno-Lanciano, le pagelle degli Amaranto

Livorno – Pareggiare per 2 a 2 contro la Virtus Lanciano non è servito al Livorno per evitare la retrocessione diretta in Lega Pro, categoria che gli amaranto ritrovano a distanza di 14 anni da quel lontano 5 maggio 2002, che vide il Livorno staccare il biglietto per il calcio che conta. La squadra toscana ha molto da recriminare sull’andamento di una partita, pesantemente condizionata dalla concessione di un rigore inesistente, che ha lasciato il Livorno in inferiorità numerica. Ma vediamo, qui di seguito, le votazioni riportate dai giocatori scesi in campo in maglia amaranto:
Ricci. Sostituisce bene Pinsoglio, mettendosi in luce anche per un paio di interventi molto interessanti. Fa di tutto per evitare il calcio di rigore e l’espulsione che Nasca decreta contro di lui, compiendo il più classico degli orrori arbitrali: non tanto e non solo perché, nella peggiore delle ipotesi, il portiere amaranto sfiora appena Ferrari, ma perché il giocatore abruzzese era in netto fuorigioco. Voto: 6.
Ceccherini. Non molla mai, neanche quando accusa problemi fisici e, con il Livorno in inferiorità numerica, Maragliulo mette dentro cinque attaccanti. Suo l’assist di testa per Vantaggiato che, nei minuti di recupero, manca clamorosamente l’appuntamento con il gol. Voto: 6,5.
Lambrughi. Si fa fatica a descrivere in poche righe la prestazione di un giocatore che, nel ruolo di centrale difensivo, sta crescendo partita dopo partita: detta i tempi ai compagni di reparto, esce dalla retroguardia palla al piede, come faceva Emerson, e conclude il match, lanciandosi all’assalto della porta di Cragno. Sono lontani i tempi in cui rimaneva inspiegabilmente in panchina per far posto a Gasbarro. Voto: 7.
Gasbarro. Buona la sua partita, caratterizzata da una disciplina tattica difficilmente ammirata in altre occasioni. Voto: 6.
Moscati. Rigenerato in maniera importante dalla cura Gelain, l’ex centrocampista del Perugia si aggiudica in maniera abbastanza netta la sfida con Salviato, uno degli eroi della promozione in serie A del 2013 che, nella Virtus Lanciano, ricopre lo stesso suo ruolo. A seguito dell’inferiorità numerica conseguente all’espulsione di Ricci, viene spostato sulla linea dei difensori e, da quella posizione, non riesce più a dare profondità alla sua squadra con le sue sgroppate sulla fascia destra. Voto: 6.
Luci. Fin quando la partita è giocata palla a terra, fa la sua bella figura sia in fase di interdizione sia in fase di costruzione; la situazione si complica quando i rossoneri di Maragliulo cominciano a manovrare, scavalcando sistematicamente la linea mediana del campo, perché il centrocampista di Piombino si vede costretto ad arretrare troppo il raggio della propria azione. Voto: 6.
Schiavone. Riesce più lui ad essere di supporto a Luci di quanto Luci riesca ad essere di supporto a lui e, così facendo, non può mettere le sue qualità al servizio della squadra. Voto: 5,5
Antonini. Complessivamente sufficiente la prestazione dell’ex terzino sinistro del Milan che, aiutato da Gasbarro, ha l’opportunità di dedicarsi con un certo profitto alla fase offensiva. Merita mezzo voto in meno perchè le sue precarie condizioni fisiche, dapprima, riducono il suo raggio d’azione e, in un secondo momento, costringono Gelain ad un cambio che il tecnico veneto avrebbe probabilmente speso in maniera diversa. Voto: 5,5.
Cazzola (30’ st). Entra in campo sul risultato di 2 a 1 per provare ad arginare la spinta della Virtus Lanciano: è vero che i frentani scavalcavano sistematicamente il centrocampo, ma, da uno della sua esperienza, era lecito aspettarsi qualcosa di più. Voto: 5,5.
Aramu. Dopo la trasferta di Ascoli Piceno, arriva un’altra doppietta per l’esterno di proprietà del Torino: pur in precarie condizioni fisiche, esce dal campo rimproverando a Gelain una sostituzione che, a suo parere, sarebbe potuta arrivare qualche minuto più tardi. Sapremo mai chi dei due avesse ragione? Voto: 8.
Fedato (7’ st). Non è mai facile sostituire un giocatore che ha appena siglato una doppietta: lui ci prova, facendosi valere più in fase difensiva che in fase offensiva. Va vicino al gol un paio di minuti prima del pareggio della Virtus Lanciano, con una pericolosissima girata al volo, alta di poco sopra la traversa. Voto: 6.
Vajushi. Ancor più dell’espulsione di Ricci e dell’errore di Pinsoglio, è l’uscita dal campo del giocatore albanese a penalizzare oltremisura gli uomini di Gelain perché, una volta privato di Armando, il Livorno perde il giocatore più bravo a tenere il pallone lontano dalla propria metà campo: a differenza di altre recenti occasioni in cui aveva seminato il panico nella metà campo avversaria senza mai concludere a rete, questa volta prova anche a rendersi pericoloso sotto porta, sia di testa sia di piede. Voto: 6,5.
Pinsoglio (24’ st). Commette l’errore che compromette in maniera irrimediabile la stagione del Livorno, ma non si provi ad addossare al portiere piemontese la responsabilità di una retrocessione che ha tanti padri, dentro e fuori lo spogliatoio amaranto. Voto: 4.
Vantaggiato. Bene per lunghi tratti della partita, ma la dabbenaggine, con cui “si avventa” sull’assist di Ceccherini nei minuti di recupero, è davvero imperdonabile. Voto: 5.
Gelain. Consapevole delle precarie condizioni fisiche di una larga fetta della sua squadra, imposta una partita principalmente basata sulle ripartenze e sulla maggior qualità dei propri attaccanti, lasciando per lunghi tratti il pallino del gioco nelle mani dei calciatori della Virtus Lanciano; gestisce i cambi in maniera più attenta rispetto alla partita interna contro il Perugia, ma nulla può contro la raffica di colpi inferti dalla malasorte: l’infortunio di Aramu, l’espulsione di Ricci e la conseguente uscita dal campo di Vajushi, nonchè l’errore grossolano di Pinsoglio. Voto: 6.