Brisciani, Juniores amaranto: "Legame forte tra noi e la prima squadra"

16.04.2024 09:36 di  Gianluca Andreuccetti   vedi letture
Matteo Brisciani
Matteo Brisciani
© foto di Nicola Ricci, Amaranta.it

Livorno – A seguito dell’esonero di Fabio Fossati dalla guida tecnica della prima squadra e della conseguente promozione di Niccolò Pascali, le redini della formazione juniores amaranto sono state prese in mano da Matteo Brisciani, quarantasettenne tecnico nato a Livorno il 15 gennaio 1977, che ha illustrato i momenti salienti del percorso che lo ha portato a prendere il posto di Niccolò Pascali, non senza prima aver espresso la propria opinione sulla partita contro il Figline, che ha costretto gli amaranto al quarto pareggio consecutivo della stagione, dopo quelli contro San Donato Tavarnelle, Certaldo e Tau Altopascio.

“Dispiace per come si sia arrivati al gol del pareggio al terzo minuto di recupero, ma il Figline non ha rubato niente: quanto è accaduto oggi è quanto può accadere quando una squadra entra in campo nel secondo tempo con un atteggiamento rinunciatario; purtroppo, alla ripresa delle ostilità, non siamo stati capaci di imporci come avevamo fatto nel primo tempo attraverso il gioco, le ripartenze, la voglia di andare ad attaccare gli spazi e la voglia di andare a fare gol” ha esordito il neotecnico degli juniores amaranto.

“È come se, tornando in campo dagli spogliatoi, noi avessimo detto ai nostri avversari «Venite a farci gol» e loro ci hanno puntualmente puniti: dopo una prima frazione di gioco in cui avevamo avuto l’occasione di realizzare la seconda segnatura e di chiudere la partita, non siamo tornati in campo con la stessa voglia di far bene e ci siamo schiacciati sulla linea di difesa, lasciando ampio margine di manovra all’azione offensiva del Figline. È vero che faceva molto caldo e che le alte temperature si percepivano anche da bordo campo però, a lungo andare, siamo stati deficitari sul piano dell’atteggiamento: sul piano mentale, è mancato quello spirito da battaglia che ti porta a fare bene anche quando il fiato e le gambe non sono al massimo e ti trovi di fronte un avversario disposto a tutto pur di figurare nel migliore dei modi e di vendere cara la pelle contro un rivale importante come il Livorno”.   

“Allo stesso modo, non credo che il cambio della guida tecnica abbia penalizzato i ragazzi più di tanto perché li ho visti allenarsi al 100% per tutta la settimana, senza risparmiarsi: so per esperienza, prima come giocatore e poi come allenatore, che il cambio della guida tecnica può essere accompagnato da un attimo di sbandamento all’interno del gruppo, ma non mi sembra che sia stato questo il caso, tanto più che domani mister Pascali porterà a Figline tre o quattro elementi proprio della formazione juniores, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto da questi ragazzi e di quanto questa squadra sia figlia dell’attuale tecnico dell'Unione Sportiva. La convocazione di alcuni nostri elementi in prima squadra (Luis Frroku, Jacopo Marinari e Federico Vallini, ndr) deve essere motivo di orgoglio per tutti perché il singolo figura bene se e nella misura in cui riesce a mettersi al servizio del collettivo”.   

Nel parlare di sé e del proprio percorso professionale, Matteo Brisciani distingue tra passato, presente e futuro: “Io ho sempre allenato: ho iniziato allenando i bambini piccoli qui alla Pro Livorno Sorgenti e, ormai undici anni fa, sono entrato a far parte del settore giovanile dell’Armando Picchi, nell’ambito del quale ho allenato i Giovanissimi B, i Giovanissimi Regionali, gli Allievi Regionali e gli Juniores Regionali. Sono sempre stato mosso dall’ambizione, dalla perseveranza e dalla passione e ritengo che questi siano valori fondamentali per fare bene in ogni ambito della vita”.

“A un certo punto della scorsa estate – ha argomentato Brisciani – è arrivata la chiamata dell’Unione Sportiva Livorno per fare l’allenatore dei portieri in collaborazione con Alessandro Mancini: ho accolto con entusiasmo questa chiamata perché io sono una persona fondamentalmente curiosa e fare il preparatore dei portieri mi avrebbe consentito di esaminare gli sviluppi del gioco da un’altra angolazione e sotto un altro punto di vista. Negli ultimi tempi, infine, oltre a fare l’allenatore dei portieri, ero diventato anche un collaboratore a tutto tondo di Niccolò Pascali che, ormai sempre più di frequente, mi poneva quesiti e si confrontava con me in relazione all’andamento della squadra”.

“Personalmente, non mi pongo limiti e non escludo di arrivare ad allenare un giorno una squadra come primo allenatore, anche a questi livelli: ambizione, perseveranza e passione per il calcio non mi mancano per cui non mi precludo nulla” ha concluso mister Matteo Brisciani, neotecnico della formazione juniores amaranto.