Cuore amaranto

15.09.2014 23:36 di  Luca Aprea  Twitter:    vedi letture
Aniello Cutolo
TUTTOmercatoWEB.com
Aniello Cutolo
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Un punto d'oro. Per le analisi tecnico-tattiche ci sarà tempo. E anche per riguardare gli episodi da moviola che hanno deciso il match. Dopo un primo tempo a dir poco sonnolento il Livorno in avvio di ripresa in meno di un minuto ha incassato un doppio cazzotto che avrebbe steso anche la squadra più rodata: l'espulsione di Djokovic e il gol del Latina.

Se il gruppo non è compatto, se tutti non remano nella stessa direzione, non si esce bene da queste situazioni e il rischio di prendere un'imbarcata è più che concreto. I ragazzi di mister Gautieri invece hanno avuto il grandissimo merito di non perdere la testa, hanno corso per due e si sono sacrificati lasciando sul campo litri di sudore. L'uomo in meno per ampi tratti di gara non si è notato e più di una volta i nerazzurri pontini hanno dovuto rinculare davanti alle incursioni di Vantaggiato, alle sgroppate di Lambrughi e ai velenosi fendenti carichi di effetto di Cutolo. E alla fine la voglia e l'audacia dei dieci leoni amaranto è stata premiata.

Ed è stato proprio lui, Aniello Cutolo, che sabato sera a Brescia aveva sbagliato dal dischetto, a ripresentarsi, a un sospiro dal novantesimo, dagli undici metri per il rigore decisivo. Non era facile. Il puntero napoletano ha dimostrato coraggio e personalità e ha scaricato alle spalle di Farelli tutta la rabbia per un gol bramato da tanto tempo. Troppo tempo, per uno come lui.

In altre situazioni, gare come queste le avremmo perse malamente. Stasera non è successo. La squadra ha stretto i denti, ha lottato e si è andata a prendere un risultato che, forse, contribuirà a forgiare un nuovo grande gruppo. E questo vale molto di più di un punticino in classifica.