Tanti auguri Enzo, gli ottant'anni di Riccomini

22.08.2014 09:18 di  Gianluca Andreuccetti   vedi letture
Tanti auguri Enzo, gli ottant'anni di Riccomini
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Piombino – Aldo Agroppi, Lido Vieri, Nedo Sonetti ed Enzo Riccomini incarnano nell’immaginario collettivo degli sportivi piombinesi, meglio di qualsiasi altra spiegazione, l’idea di ragazzo e di atleta partito dal niente ed arrivato a far parlare di sé su tutti i principali organi della stampa nazionale, sportiva e non. Tutti ragazzi del secolo scorso, nati tra il 1934 e il 1944, così simili e così diversi tra loro: Agroppi e Vieri sono arrivati a vestire la maglia della Nazionale, Sonetti e Riccomini non sono andati oltre un’onesta militanza in serie B; Agroppi e Vieri hanno interrotto ancora giovani, per motivi diversi, le loro carriere di allenatori in prima, Sonetti e Riccomini hanno vinto un campionato dietro l’altro, sfornando promozioni a ripetizione; Agroppi e Sonetti sono rimasti molto legati alla loro terra d’origine, Vieri e Riccomini hanno fatto altre scelte e ne sono ormai lontani da tempo. Non è infrequente che gli organi di stampa tendano ad escludere da questa cerchia Enzo Riccomini e a considerarlo a sé stante rispetto ad Agroppi, Vieri e Sonetti, probabilmente perché è stato il primo in ordine di tempo a recidere il proprio cordone ombelicale con la città: ma è proprio di lui che vogliamo parlare, cogliendo l’occasione del suo ottantesimo compleanno, che cade oggi, venerdì 22 agosto 2014.

Figlio di un operaio della Magona d’Italia, Enzo Riccomini nasce a Piombino il 22 agosto 1934 e, sebbene cominci a giocare a calcio ancora molto giovane, la sua carriera di calciatore si sviluppa per intero nell’ambito della Regione Toscana, senza mai vestire la maglia nerazzurra: cresce nelle giovanili della Fiorentina e veste a più riprese, in serie C e in serie D, la maglia azzurra dell’Empoli, società che gli regala nel 1969 la prima occasione di sedere sulla panchina di un club semiprofessionistico: al termine del campionato 1969/1970, l’Empoli di Enzo Riccomini si classificherà al quinto posto nel girone B dell’allora Serie C.

Iniziata nel 1969, quando il Mister si era ormai da tempo trasferito a Viareggio, la carriera di Enzo Riccomini è un lungo e proficuo viaggio per le panchine di mezza Italia, anche se le annate sulle panchine di squadre toscane sono ben più numerose rispetto a quelle trascorse sulle panchine di squadre appartenenti ad altre regioni: dopo Empoli, il Mister sarà a Viareggio, a Pistoia in due diverse occasioni, ad Arezzo e poi di nuovo a Viareggio.

Quando, in ambito calcistico, viene evocato il nome di Enzo Riccomini, tuttavia, non si può far a meno di pensare a due piazze storiche del nostro calcio, Terni e Pistoia, ossia a due piazze che hanno conosciuto la promozione in serie A sotto la guida del mister di Piombino e che non l’hanno mai più ritrovata in tempi recenti.

Enzo Riccomini arrivò alla Ternana nell’estate del 1973, al termine dell’ultimo biennio del periodo d’oro di Corrado Viciani e, seppur debuttante assoluto prima in serie B e poi in serie A, raccolse gli stessi risultati che il mister di origine libica aveva raccolto in Umbria: una promozione diretta dalla serie B alla serie A e una retrocessione immediata dalla serie A alla serie B, sebbene la squadra fosse rimasta agganciata al treno salvezza fino alla fine del mese di marzo e avesse conquistato ben tre punti in più di quella del suo predecessore.

Ma è a Pistoia che Enzo Riccomini vive e fa vivere alla sua squadra la propria epoca d’oro, tra il 1977 e il 1980: nel giro di tre anni raccoglie una squadra neopromossa in serie B e relegata nei bassifondi della classifica e la conduce in serie A, al culmine di una cavalcata trionfale. Nella stagione 1977/1978, subentra a Bruno Bolchi alla 12a giornata e conduce la squadra ad un’insperata salvezza grazie a 7 vittorie nelle ultime 10 partite; nella stagione 1978/1979, la Pistoiese è la mina vagante del campionato e manca di un niente l’aggancio al terzo posto utile per la promozione per colpa di un solo punto raccolto nelle ultime quattro partite; nella stagione 1979/1980, infine, il tecnico di Piombino realizza il suo capolavoro, guidando una Pistoiese fin troppo esperta e consapevole delle sue potenzialità, alla vittoria del campionato con una giornata di anticipo.

Quella portata in serie A da Enzo Riccomini al termine della stagione 1979/1980 era una squadra sapientemente costruita dal direttore sportivo Claudio Nassi e sostenuta da una società e da un presidente, Marcello Melani, che avevano promesso di raggiungere la massima categoria del calcio italiano nell’arco di cinque anni dal suo insediamento: il già due volte campione d’Italia Mario Frustalupi, Sergio Borgo, Francesco Guidolin, Marcello Lippi, Nello Saltutti e Lido Vieri, nell’insolita veste di dodicesimo, ne erano i giocatori più rappresentativi.

Al termine della storica stagione del ritorno nella massima serie, dopo oltre cinquanta anni, Enzo Riccomini decise di superare le resistenze del presidente Melani, che lo avrebbe voluto alla guida della squadra arancione anche in serie A, e di dare una svolta alla sua carriera accettando le lusinghe della Sampdoria di Paolo Mantovani. Finalmente, Riccomini avrebbe avuto la possibilità di guidare, seppure in serie B, una grande e ambiziosa squadra in grado di puntare a traguardi importanti nel medio periodo: purtroppo, però, la sua avventura blucerchiata non prese la piega sperata e il biennio sotto la Lanterna si chiuse con un quinto posto al primo anno e con un esonero dopo soltanto cinque partite al secondo anno. Ironia della sorte fu proprio l’amico Nedo Sonetti al debutto in serie B alla guida di una garibaldina Sambenedettese a sbarrare la strada al nostro Mister: espugnando il “Ferraris” di Genova con un tiro da lontano del libero Cagni, la Sambenedettese di Sonetti inflisse un danno irrimediabile alla già malferma panchina di Riccomini, definitivamente rovesciata dalla successiva sconfitta esterna contro il Lecce.

Dopo l’esonero di Genova, Enzo Riccomini riprese il suo viaggio per lo Stivale: tornò a Pistoia dove collezionò una salvezza e una retrocessione dalla B alla C in due stagioni, condusse l’Arezzo a tre salvezze consecutive in serie B tra il 1984 e il 1986, subentrò e fu sostituito da Rumignani a stagione in corso alla guida del Barletta in serie B nel 1987, non riuscì ad evitare la retrocessione in serie C della Sambenedettese al termine della stagione 1988/1989, ottenne una nuova promozione, questa volta dalla serie D alla serie C2, e un successivo piazzamento nelle zone alte della classifica alla guida del Viareggio. Chiuse la sua carriera di allenatore ad Alessandria, subentrando ed essendo sostituito nel giro di poche settimane da Giovanni Sabadini alla guida dei grigi, all’indomani di una cocente sconfitta in casa della Massese.

Oggi Enzo Riccomini è un uomo lontano dal calcio, che nel calcio e grazie al calcio ha coltivato grandi e importanti amicizie. Oltre alle tre promozioni alla guida di Ternana, Pistoiese e Viareggio, il mister di Piombino ha conseguito successi non meno importanti: è, con 179 panchine, l’allenatore più longevo nella storia della Pistoiese ed è stato designato dai tifosi arancioni quale miglior allenatore della quasi centenaria storia del club. Inoltre, detiene un piccolo record o, almeno, una statistica molto particolare: in serie B, è riuscito a violare consecutivamente e con tre squadre diverse (Sampdoria, Pistoiese ed Arezzo) il campo della Lazio, squadra solitamente abituata a lottare per le posizioni di vertice.

Enzo Riccomini appartiene a quella schiera di allenatori, italiani e non, che non si sono mai vergognati e che non si vergognano mai di inserire un difensore al posto di un attaccante o di un centrocampista, qualora il momento della partita lo richieda. A lui e non ad altri (non ad Aldo Agroppi né tanto meno a Gianluigi Buffon), si deve la famosa frase “meglio due feriti che un morto”, rilasciata a un giornalista della Rai al termine di una partita casalinga contro il Catanzaro, quando era alla guida della Ternana.

Infine, il 4 marzo 2009, il Consiglio Comunale di Piombino ha inserito il nominativo di Enzo Riccomini, unitamente a quelli di Evo Lorenzelli e di Lido Vieri, all’interno della seconda sezione del proprio “Albo d’Onore dello Sport”, conferendogli personalmente un’onorificenza riservata a chi ha dato lustro sportivo alla città tirrenica, nell’ambito di una cerimonia alla quale parteciparono e presero la parola lo stesso mister Enzo Riccomini, l’allora Sindaco Gianni Anselmi e l’allora Assessore allo Sport Massimo Giuliani.

Al mister Enzo Riccomini e alla sua famiglia, in questo momento di gioia, giungano i sinceri auguri di chi scrive e di tutta la redazione di Amaranta.it.