Impresa di Lulli, da Capraia a Livorno per le vittime del Moby e per il giovane Jacopo

08.04.2017 22:06 di  Marco Ceccarini   vedi letture
Impresa di Lulli, da Capraia a Livorno per le vittime del Moby e per il giovane Jacopo

Livorno - Qualche mese fa aveva già fatto la traversata da Gorgona a Livorno, ma oggi, sabato 8 aprile, a 26 anni dalla tragedia del Moby Prince, il cui anniversario cadrà il 10 aprile, il canottiere e giornalista Sandro Lulli ha remato per oltre nove ore, dall’isola di Capraia al porto mediceo di Livorno, per chiedere giustizia sulla tragedia del Moby e la verità sulla morte del diciassettenne livornese Jacopo Pieri, ucciso da un pirata della strada poco più di un mese fa sulla strada che da Coteto conduce a Salviano.
Lulli si è cimentato in questa traversata, rinominata Rotta sulla Verità, per chiedere dunque di far luce sull’incidente del Moby Prince, dove nel 1991 persero la vita 140 persone dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo, ma anche in ricordo di Jacopo, sulla cui vicenda sono in corso le indagini, nonché per raccogliere fondi a favore dell’Svs, tanto che all’Andana degli anelli, dove si è conclusa la traversata, era presente un banchetto dell’antica associazione di soccorso.
Lulli, giornalista, 64 anni, è partito verso le 9 dall’isola di Capraia, distante da Livorno 36 miglia, circa 67 chilometri, per sbarcare all’Andana degli anelli, davanti alla lapide per le vittime del Moby, poco dopo le ore 17. Ha remato a bordo di un’imbarcazione Iole lunga 6 metri e larga 75 centimetri, chiamata Fuocoammare, come il celebre documentario di Gianfranco Rosi.
Sulla barca appoggio vi erano il figlio Vito, la compagna Michela e il medico Andrea Ciangherotti. In mare c’era anche un gommone dell’Svs, dotato di defribillatore, e un altro mezzo veloce condotto dallo skipper Beppe Fissore dell’Assonautica. Grazie all’Svs è stato possibile seguire la traversata su uno schermo al porto mediceo, essendo la barca del giornalista collegata a un Gps. Ed immagini della traversata sono state diffuse, in diretta, anche via web, sul profilo Facebook del giornalista.